CinemaCultura

Pellicole di Primavera – Acciaio

Dopo aver dedicato una deliziosa parentesi alla nostra povera Italia con Viva la libertà di Roberto Andò, la rassegna cinematografica Pellicole di Primavera torna a raccontarci l’adolescenza dei nostri giorni, accompagnandoci in Toscana, nella città di Piombino, con la pellicola Acciaio di Stefano Mordini, uscita nel Novembre del 2012. Ci ritroviamo in un’ambientazione quasi surreale, tra case popolari e il metallo delle acciaierie Lucchini: vicinissimi, ma allo stesso tempo così distanti, da quel paradiso verdeggiante che è l’Isola d’Elba.

Anna e Francesca sono due quattordicenni tutto sommato tipiche: annoiate, un po’ irresponsabili ma anche piene di sogni e di speranze. Vivono un’amicizia intensa, a cavallo tra semplice complicità e amore, trascorrendo le loro lunghe, calde giornate estive tra le mura fatiscenti di una piccola baracca sul mare. Alla loro storia si intreccia quella di Alessio, fratello maggiore di Anna, assunto come operaio all’acciaieria Lucchini e tormentato dalla propria esistenza, dalla pesantezza del proprio lavoro, dai problemi economici e da un amore in bilico tra l’impossibilità di realizzarsi e l’esplodere in tutta la sua passione. Sotto il sole cocente di questa torrida estate le loro vite verranno stravolte e cambiate per sempre, in un lento percorso fatto di gelosie, paure, delusioni e presunti abusi che si concluderà in modo tutt’altro che fiabesco, lasciando lo spettatore con uno spiacevole amaro in bocca.

Tratto dall’omonimo romanzo di Silvia Avallone, tradotto in 18 lingue e vincitore di diversi premi tra cui il Premio Campiello Opera Prima, la versione cinematografica di Acciaio non convince al 100%, partendo in modo quanto meno interessante ma perdendosi drasticamente dalla metà in poi. Intrecciando temi come l’adolescenza, gli abusi familiari e la precarietà della classe operaia odierna, Acciaio avrebbe potuto aspirare a diventare uno dei film pilastro della storia sociale del nostro Paese, ma come un castello di sabbia mal fatto perde via via i propri granelli sino a sgretolarsi del tutto, irrimediabilmente. Nonostante la regia, lenta e incerta, appare buona l’interpretazione degli attori, specialmente quella delle due giovani protagoniste (Anna Bellezza nei panni di Francesca e Matilde Giannini in quelli di Anna).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *