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Black & White

Obama

di Simone Lo Giudice

Scuola elementare di Giacarta, corre l’anno 1970. Il piccolo Barack ha appena riposto il diario nel suo zaino ed è pronto a tornare a casa. La mattinata scolastica si è conclusa con la consueta consegna dei compiti per il giorno dopo: l’insegnante ha raccomandato di ripassare l’argomento “la tratta degli schiavi africani” (Storia) e di tracciare la medesima rotta sulla carta geografica (Geografia). Finito di pranzare, il piccolo si mette subito a studiare: libro di Storia da un lato ed Atlante dall’altro. A bordo della matita, egli si diparte dalla Costa africana degli Schiavi, salpa l’Oceano Atlantico ed giunge sul litorale americano. Barack cerca di ripetere i contenuti riportati sul libro, ma non riesce a distogliere lo sguardo dal planisfero. Di fronte a sé vede il continente africano e prova una strana sensazione. Quell’immenso territorio nero gli ricorda una figura unica come Barack Hussein Obama: suo padre. Con la matita punta dritto al Kenya: “Chissà se papà è ritornato qui dopo il divorzio dalla mamma” si chiede il piccolo. Poi fa un balzo lungo come l’Oceano Atlantico e si ferma nel Kansas (Stati Uniti), lo Stato natale di Ann Dunham, sua madre. Successivamente, egli arresta la punta della matita in altre due zone: dapprima ad Honolulu (Hawaii), sua terra natale, ed infine a Washington, la capitale degli Stati Uniti d’America (come gli hanno insegnato a scuola).

Stati Uniti d’America, anno 2008, 4 novembre. Sono passati quasi 40 anni da quel pomeriggio fatto di libri di Storia e di carte geografiche. Barack Obama è il primo presidente afro-americano degli Stati Uniti d’America ed ai suoi 47 anni di vita hanno fatto da sfondo almeno tre continenti diversi: America (Honolulu) ed Asia (Giacarta), ma anche Africa (il padre era d’origine keniota). Per la prima volta, la vittoria di un leader politico occidentale permette di gioire anche a chi da sempre è meno fortunato di noi: l’Africa vede finalmente riconosciuto il privilegio di aver contribuito allo sviluppo della società americana, propagando i propri geni a partire dai primissimi discendenti degli schiavi africani, deportati in America tra XV e XIX secolo. “Che mio padre non sembrava per nulla come le persone a fianco a me – che era nero come la PECE, mentre mia madre bianca come il LATTE – non ci feci neppure caso.” Così Barack Obama racconta la sua adolescenza, vissuta con la madre, all’interno di una famiglia bianca di ceto medio (dall’autobiografia “Dreams from My Father”). Il 4 novembre 2008 è ufficialmente una data storica: per la prima volta la PECE/uomo nero ed il LATTE/uomo bianco si sono macchiati a vicenda, insieme desiderosi di ridare linfa al “Sogno Americano”, la speranza che per realizzare una vita felice sia necessario solamente essere coraggiosi e determinati, al di là di qualsiasi discriminazione.

Un pensiero su “Black & White

  • luisa

    Noi c’eravamo 4-11-08/ il tuo articolo è fluorescente/luce nel nero della pece/chiaro nel bianco del latte.
    Sei bravixximo/stile elegante/ curiosità storica del giornalista.
    Si legge bene INCHIOSTRO, da quando firmi anche tu….

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