Cultura

Istruttoria di Peter Weiss per non dimenticare

di Marianna Siani

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Da Martedì 26 a domenica 31 gennaio 2010, alle ore 21 prosegue la Stagione di Prosa del  Teatro Fraschini con lo spettacolo L’Istruttoria di Peter Weiss, storica messa in scena del Teatro Due di Parma.  Anche al Teatro Fraschini si celebra così la giornata della memoria con un testo emblematico, che affronta il tema  delle stragi nei campi di concentramento per mano dei nazisti.
Il testo di Peter Weiss prende avvio da un fatto giudiziario, il processo che si svolse a Francoforte nei primi anni sessanta del Novecento contro un gruppo di alti funzionari nazisti: un lungo e straziante racconto (183 giornate di udienza) intessuto da più di quattrocento testimoni tra i sopravvissuti alla strage dei campi di concentramento.
Il pubblico del Fraschini sarà condotto, attraverso un percorso all’interno del Teatro, sul palcoscenico dove, seduto su una tribuna, quasi a voler rievocare l’aula di tribunale, ascolterà dalla voce degli interpreti lo straziante e commovente racconto. I posti sono limitati.

2 pensieri riguardo “Istruttoria di Peter Weiss per non dimenticare

  • Salve a tutti
    sono Tommaso Ferrara, responsabile Lombardia per Net1News. Vi avevo contattato qualche giorno fa per invitarvi a far parte del nostro portale di informazione, libero, meritocratico e remunerativo. Vi è arrivata la mail? Che ne pensate?
    Scusate il disturbo
    Tommaso
    tommaso.ferrara@net1news.org

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  • ALFERAZZI GIAMBATTISTA

    La celebrazione del Giorno della Memoria con l’Istruttoria di Peter Weiss è stata certamente utile. Attraverso la rappresentazione di ciò che è accaduto ha contribuito ad alimentare la memoria per salvare, sottraendoli alla dimenticanza, i tragici eventi dell’olocausto da una dissolvenza che sarebbe – a dir poco – inaccettabile.
    E’ stata utile perché, nell’indurre a ripercorrere a ritroso quegli eventi, in senso contrario a quello della storia, ha sollecitato a ricostruirli cioè a dare un senso (sia pur negativo, come in questo caso) al passato.
    Giambattista Alferazzi

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