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THEGIORNALISTI: la nuova “vecchia” band che ha fatto breccia nei nostri cuori

Chi non ne ha ancora sentito parlare? Eppure, fino a qualche tempo fa, erano noti solo a pochi. Questa band, in piedi dal 2009, debuttò nel 2011 con un primo album ‘Vol. 1’, per poi pubblicarne un secondo ‘Vecchio’ nel 2012, e continuando ad esibirsi in piccoli locali. Ma nel 2014 la svolta: con l’album ‘Fuoricampo’ un cambio nelle melodie li consacrò all’indie-pop e li rese portabandiera della rinascita di questo genere in Italia. Nel 2016 il nuovo disco ‘Completamente Sold Out’ finalmente li rende noti al grande pubblico e li porta su grandi palchi come quello del Mediolanum Forum e il Palalottomatica, anticipato dal singolo promozionale ‘Tra la strada e le stelle’. E ‘Completamente’? Tutti l’avrete canticchiata almeno una volta in questi ultimi mesi; per non parlare di ‘Sold Out’, che ogni volta che parte vien voglia di alzare il volume e fare un sorriso.

Ma qual è il motivo del successo di questa band, formata da Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera? La verità è che la questione è molto semplice. Sì, semplice come i testi e le melodie, che arrivano al punto in maniera sincera e diretta. Come già dichiarato dal frontman, la scrittura avviene in totale naturalezza e spontaneità, la sera, davanti ad un bicchiere di vino. Non c’è nulla di realmente costruito ed è per questo che ne traspare in maniera immediata la verità stessa che vogliono trasmettere. Verità, infatti: non a caso il nome ‘Thegiornalisti’, per la volontà di portare nei propri testi la quotidianità e la realtà e farsi quasi portavoci delle generazioni precarie del giorno d’oggi. Ciò che conquista sono i contenuti e la semplicità con cui vengono esposti: da brani dal romanticismo malinconico come ‘Completamente’, ad altri dall’incredibile ilarità come ‘Il tuo maglione mio’. Perché, in fondo, siamo tutti così, un po’ malinconici e un po’ scherzosi. Si spazia dall’amore, ai sentimenti, ai problemi che assillano la società odierna, raccontati da chi li vive o li ha vissuti proprio come noi.  Non è difficile riconoscersi, quindi. Prendiamo ora, ad esempio, degli estratti di alcuni testi dall’ultimo album ‘Completamente Sold Out’, partendo da  ‘Completamente’:

 “Spero che, mi auguro di cuore che non ci incontreremo mai più per non perdere l’ultimo briciolo di dignità che mi rimane, ed evitare di squagliarmi sotto il sole, ed evitare di guardarti come un pazzo che ti vuole completamenteSpero che, mi auguro di cuore che ci rincontreremo ancora perché voglio perdere; oserai andarci sotto, maledetta, e provare robe forti un’altra volta e spararti tutto ciò che provo in faccia, come un pazzo che ti vuole, completamente.”

La tematica del testo è ovviamente quella romantica, ma non è una semplice canzone d’amore. È quella canzone di chi ama, ma che non vorrebbe; di chi è consapevole della propria incoerenza, che cerca di autoconvincersi che non incontrare più il proprio amore sarebbe la cosa giusta, ma che in fondo spera comunque di poterlo fare e magari “provare di nuovo robe forti”, perché farne a meno sembra impossibile. È una situazione che potrebbe risultare famigliare a molti e il bello sta proprio in questo: chiunque abbia provato simili sentimenti riesce perfettamente a riconoscersi in queste parole. Tutto viene reso senza mezzi termini: io ti voglio e te lo dico dritto in faccia, così io vivo.

‘Sbagliare a Vivere’ è una canzone di grandissima profondità:

La notte arriva,  sul divano, il posacenere, raccoglie gli ultimi pensieri dentro me. Non so se piangere,  o se scrivere; che cosa sono, come sto. È una questione così senza senso, magari forse un giorno arriverà qualcuno che mi dica cosa fare, qualcuno che sa già come si fa; Ma adesso proprio stai perdendo tempo, continuo a vivere come mi va. Sbagliare a vivere mi piace un sacco, se vuoi ti spiego io come si fa.”

Il clima è quello di una notte malinconica e le solite domande arrivano puntuali. Spesso risulta difficile vivere “come si dovrebbe”, spesso nemmeno noi sappiamo effettivamente cosa ci spinga a non fare la cosa giusta, per quale motivo a volte – per esempio – preferiamo rimanere seduti a guardare, anche se avremmo dei motivi per alzarci; e ogni volta, sempre consapevoli, ci sentiamo in colpa, quasi sporchi e delusi da noi stessi; ma nonostante questo rimaniamo fermi immobili. Forse un giorno arriverà qualcuno che, senza darci una vera e propria lezione, ci insegnerà davvero a vivere. Ma in fondo, adesso… ci piace “sbagliare a vivere”.

‘Tra la strada e le stelle’, è il singolo di anticipazione. Difficile qui dare un’interpretazione univoca, ma racconta pur sempre quella situazione incasinata che sembra un pantano da cui non si riesce ad uscire. Ma poi c’è sempre quella speranza –  guardando il cielo o negli occhi di qualcuno, respirando –  che torna e che ci fa sentire di nuovo vivi:

 “…in cerca della gente come te, che si abbraccia senza un motivo e non discute mai di niente, ma che si prende a cuore e si sente. Mi manca già l’aria di questa notte, dove tutto è sospeso in bilico tra la vita e la morte; mi manca già l’odore di questo brivido, che mi strizza la schiena e lo stomaco e mi trascina stanotte, tra la vita e la morte… tra la strada e le stelle, tra noi.”

Per tornare alla tematica dell’amore e di come influenzi la nostra vita ‘Fatto di te’ è la canzone giusta:

Non c’è rimedio logico alla tristezza. E la libertà non mi dà gioia a volte, ma solo insicurezza. Quindi mi tengo tutte quante le mie dipendenze, per vivere meglio, per vivere meno o peggio. Siamo fatti di sale, di sole, di sabbia e di mare. Io, sono fatto di te. Sto bene solo quando faccio sport, sto bene solo quando è sabato. Sto bene solo quando arrivi tu, sto male solo quando te ne vai tu.”

Dedicata a quel “qualcuno” che tutti hanno, che in maniera totalmente spontanea e naturale controlla il nostro umore, rendendoci felici oppure tristi – senza rendersene conto; quell’unica persona può – come dice l’autore stesso – “farci guarire o farci ammalare. Decide lei, prendere o lasciare”. E si prende. Non si molla niente.

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