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L’arte dello scrivere – Consigli pratici [8a puntata]

di Andrea Gobbato

 

In questo nuovo appuntamento della nostra rubrica, voglio parlarvi di qualcosa che con le tecniche narrative non ha niente a che vedere ma che potrebbe ritornarvi molto utile se deciderete di avventurarvi all’interno del mondo della scrittura creativa. Tutto ciò sembra un controsenso, ma purtroppo (e questo è uno dei problemi maggiori che affliggono il mondo dell’editoria italiana) non sempre è sufficiente saper scrivere bene per vedere il proprio racconto vincere un concorso o il proprio libro pubblicato.

“Perchè?”, vi starete chiedendo. Partiamo da un presupposto: noi, per un editore, siamo un perfetto signor Nessuno. Non sto cercando di demoralizzarvi, ma solamente di essere realistico: potreste aver scritto anche il miglior libro o racconto del mondo ma, se non saprete giocare le vostre carte, resterà in un cassetto a ricoprirsi di polvere per il resto dell’eternità. Siete voi che avete bisogno di una casa editrice, non il contrario: non avete idea di quante proposte di pubblicazione ogni editore, anche il più piccolo e sconosciuto, riceva mensilmente. Ha solo l’imbarazzo della scelta. Il punto a cui gira attorno questo articolo è: come convincerlo a scegliere voi?

Ecco qui allora alcuni pratici consigli su come presentare al meglio la propria creatura ad un editore o ad un concorso:

 

– a meno che non sia esplicitamente richiesto diversamente, inviate sempre l’opera in formato digitale (.doc o .pdf sono solitamente i più utilizzati);

– prima di inviare un manoscritto a destra e a manca, selezionate adeguatamente editori che pubblicano opere il cui genere si avvicina al vostro (magari spulciando un po’ il loro catalogo); ricordatevi che sarete voi a dovervi adattare alle esigenze degli editori o dei banditori di un concorso; il perché è lo stesso di prima: siete (siamo) Nessuno!

– allegate sempre al manoscritto una sinossi (riassunto) dell’opera e una breve nota autobiografica, soprattutto se avete già vinto qualche concorso letterario o pubblicato qualcosa: un buon curriculum alle spalle fa sempre comodo;

– aggiungete anche una piccola presentazione su voi stessi, dicendo perché avete scelto quella casa editrice e perché potrebbero trovare interessante il testo che desiderate proporre. Ad esempio, se avete visto che la casa editrice possiede una collana fantasy e voi intendete pubblicare un libro su di una terra immaginaria dove gli elfi combattono da secoli contro i draghi, scrivete che pensate che la vostra storia possa essere adatta alla loro collana;

– date alla vostra opera un aspetto serio: numerate tutte le pagine e suddividete il testo in paragrafi e capitoli. E, per carità, non utilizzate strani font: adottate sempre i più classici (Times News Roman, Verdana, Garamaond, Arial). Voi vi prendereste mai la briga di leggere un intero romanzo scritto in questa maniera?

– nella presentazione cercate di spiegare chiaramente quale è l’elemento principale che secondo voi differenzia la vostra opera da tutte le altre, il motivo per cui qualcuno dovrebbe comprare il vostro romanzo (senza però cadere nel banale, ovviamente). Per quanto voi abbiate scritto la vostra storia con passione e amore (e sono certo che lo avete fatto), ricordatevi che l’unico obiettivo di una casa editrice è di portare a casa la pagnotta;

– non aspettatevi una risposta immediata e, soprattutto, non inondate di mail e lettere l’editore pretendendola! Come già abbiamo detto, le case editrici ricevono un alto numero di manoscritti e hanno bisogno di tempo per visionarli tutti attentamente. Imparate ad essere pazienti, quindi;

– in caso di risposta negativa da parte di un editore, non disperate: nessuno impara ad andare in bici al primo colpo. Il rifiuto della vostra opera può essere dovuto ad altri motivi che vanno al di là della bellezza dell’opera (magari il genere non si adattava alle linee editoriali). Perseverate, perché se vi arrendete non vedrete mai il vostro libro pubblicato!

 

Tutto qua, davvero. Seguire queste piccole linee guida può essere fondamentale, soprattutto se volete che un editore prenda anche solo in considerazione il vostro romanzo o i vostri racconti. Non mi resta che darvi appuntamento alla prossima settimana, per discutere insieme di un mezzo di pubblicazione comparso sul mercato di recente e che permette di eliminare qualsiasi intermediario: il book on demand.

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