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“Anche a Pavia vogliamo salvare i ciclisti”: siamo solo all’inzio

di Stefano Sfondrini

Quella che si è svolta ieri è stata una serata fondamentale non solo per chi usa la bicicletta, ma per tutti gli utenti della strada. Nella sala San Martino di Tours, al n° 69 di Corso Garibaldi, “Anche a Pavia vogliamo salvare i ciclisti” è stato un momento per riflettere sui pericoli della circolazione stradale, al fine di rendere la strada un posto meno pericoloso sia per mezzi a motore che per gli utenti deboli (ciclisti e pedoni).

L’incontro è stato solo l’inizio di una serie di eventi e progetti, volti non solo a modificare la viabilità urbana ed extraurbana del nostro territorio ma anche, e soprattutto, a cambiare la mentalità dei cittadini in merito di trasporti – soprattutto in ambito cittadino. Si parte dunque parlando con l’assessore della Provincia di Pavia Emanuela Marchiafava dell’imponente progetto VENTO, che non è solo una ciclovia di 679 km da Torino a Venezia ma è anche una concreta e stabile occasione di occupazione e rilancio economico dei territori attraversati (e non solo loro); non è solo un progetto locale, ma un progetto per l’intero Paese, perché si deve pensare anche al cicloturismo – che può essere un importantissimo investimento, non solo una spesa onerosa – oltre a chi adopera la bici nei giorni lavorativi. In proposito dalla chiacchierata con gli ospiti convenuti è emerso che 8 bambini su 10 vadano a scuola e tornino accompagnati in auto da un genitore. Motivo: mezzi pubblici inadeguati e strade pericolose, non manderebbero mai il proprio figlio in bicicletta. Salvo poi verificare che le ciclabili presenti a Pavia sono pericolose proprio perché chi accompagna i figli a scuola posteggia dove non dovrebbe e dove transiterebbero i ciclisti (se ne avessero la possibilità). Per il responsabile del progetto “Pavia Mobility Manager“Andrea Zatti, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, la bicicletta non è un passatempo ma il mezzo per recarsi sul posto di lavoro. Per lui, al problema della mobilità «Non ci sono soluzioni indolori, vale la legge dell’incomprimibilità della materia». Tra un approccio tecnologico-strutturale e uno antropologico-culturale il secondo potrebbe portare a quel cambiamento di mentalità auspicato e auspicabile al fine di una convivenza civile e pacifica degli utenti della strada. Facendo l’esempio di una possibile – e utilissima – ciclabile in corso Manzoni è necessario togliere dei parcheggi, anche per lanciare un segnale a chi non vuole per nessun motivo al mondo rinunciare a sprecare benzina per spostarsi da Pavia a Pavia.

Altro tema affrontato è stato quello del “bike sharing”, realtà importante in molte città ma in parte superflua nella nostra città, da che i cittadini che si spostano in bici preferiscono farlo col proprio mezzo, oltre al fatto che il progetto di condivisione dovrebbe essere potenziato e migliorato.

Con Mattia Stillo – del Centro Interdipartimentale di Ricerche sulla Sicurezza Stradale – si sono passati in rassegna i principali casi di incidenti mortali che vedono il coinvolgimento di pedoni e velocipedi, ma soprattutto le contromisure da adottare sia per chi sta al manubrio che per chi sta al volante mentre procede su una strada, specialmente di notte. Senza nulla togliere agli altri ospiti presenti, è stato forse l’intervento più importante e concreto perché ha spiegato ai presenti quali comportamenti tenere e quali azioni fare/evitare al fine di salvare le vite di chi incontriamo nella circolazione stradale. Con la classica scoperta dell’acqua calda, quando si trattano questi temi: gran parte degli incidenti si eviterebbero semplicemente rispettando il Codice della Strada e guidando con prudenza.

In ritardo, ma presente, l’assessore alla Mobilità e Trasporti Antonio Bobbio Pallavicini, presente anche alla parata di sabato 13 ottobre – il quale ha parlato del piccolo ma concreto segnale circa la voce specifica “manutenzione piste ciclabili” nel capitolo “manutenzione strada”, che prevede una somma di 50.000 € per la sistemazione delle ciclabili presenti, ma dismesse, in città. Sul tema furti si è sentito certo dell’arrivo di nuove e più sicure rastrelliere nei primi mesi del 2013, che saranno poste nei punti più bisognosi della città, mentre per quanto riguarda la sosta vietata su tratti ciclabili ha «dato mandato per una verifica e un’operazione che renda più transitabile dal pedone, al disabile, al ciclista tratti importanti della città» con un intervento «puntuale e ragionato». L’assessore ha poi ricordato che entro dicembre avverrà la chiusura del centro storico con la creazione di sedici varchi, assicurando che dall’inizio del prossimo anno il cuore di Pavia sarà sicuramente meno invaso da mezzi a motore, pur nell’ottica della criticità legata a portatori di handicap e commercianti.

Per Amedeo, aderente al movimento #salvaiciclisti, «è chiaro che non è possibile né pensabile cambiare le cose in un mese, ma già il fatto che se ne parli e che si cerchino soluzioni ai problemi della mobilità è molto positivo», ricordando inoltre che chiunque si renda disponibile e dia una mano a risolvere le problematiche della strada fa parte del movimento, che si batte innanzitutto per una battaglia di civiltà.
La “guerra” è ancora lunga, ma i combattenti non mancano.

Foto sono di Stefano Sfondrini

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