Attualità

Il sacrificio dimenticato

di Irene Doda

È dedicato allo sterminio di Rom e Sinti durante il regime nazista il monumento inaugurato a Berlino lo scorso 25 ottobre. Un sacrificio dimenticato, quello dei gitani e delle popolazioni nomadi, eppure non meno efferato dell’Olocausto ebraico. Mezzo milione di persone ha perso la vita, e molti anni ci sono voluti perché la memoria di questa tragedia tornasse a galla nella coscienza collettiva. Il genocidio è infatti stato riconosciuto dal governo tedesco solo nel 1982.

Il “Porajmos” (così chiamato lo sterminio dall’etnia Rom) fu concepito ancora prima della Shoah, quando Henrich Himmler incitò le SS a una “soluzione finale” per gli zingari.

Il monumento, progettato dall’artista Israeliano David Karavan è composto da un grande specchio circondato da lastre di pietra spaccate. Al centro si trova una sola rosa, che viene cambiata ogni giorno.

Un monito contro il razzismo, ch è mostro duro a morire. E un invito a riflettere sulla questione degli zingari, che oggi in Europa è tutt’altro che conclusa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *