Università

Vita da matricola

La vita è complessa, si sa. Per non parlare di quella di una matricola. Facce nuove, posti nuovi, ritmi nuovi. Tutto è prevalentemente…nuovo. Ma la novità, in certe situazioni e in corrette dosi, non può fare altro che bene. Partiamo dal primo giorno; si arriva spaesati, molti ragazzi non conoscono addirittura nessuno e iniziare una conversazione con uno sconosciuto non è proprio cosa da poco. Si può notare gente che corre – forse perché è in ritardo a lezione -, gente che fuma ridendo e scherzando con amici – perché loro ne hanno, di amici – e gente che è presa a studiare – o forse fa finta – seduta sulle gradinate o sulle panchine vicino al Bar. Insomma, tutti hanno il loro ritmo. Ma tu? Tu no. Tu sei appena arrivato e – grazie o a causa, dipende dal punto di vista – della tua condizione di ex novo, ti senti estraneo a questo mondo che vedi e che percepisci, ma che non afferri ancora. Ma tutto sommato il primo giorno va bene, conosci qualche ragazzo e inizi a crearti una sorta di cerchia. Poi si sa, siamo nel 2016, le persone cercano motivi per fare gruppi su Whatsapp ogni tre secondi quindi non sarà difficile per te ritrovarti in uno, dove, come immagine profilo, noterai la foto rubata del professore, quella stupida di un compagno appena conosciuto o il selfie di gruppo che la ragazza figa della situazione ha scattato su Snapchat. Tutto questo ovviamente accade mentre il prof sta cercando di iniziare la lezione tra un cordiale e caloroso “benvenute matricole” e un non proprio cordiale e caloroso “fate come vi dico, altrimenti cazzi vostri”. Ma finalmente il primo fatidico giorno se n’è andato, portandosi via con se quella strana sensazione di novità.. che non hai ancora capito se è piacevole o meno. Ed ecco che tocca a lui, tocca al secondo giorno. Ti senti più rilassato, conosci qualche faccia amica e sai come orientarti quasi decentemente. Ma perché iniziare la giornata di buon umore? Questo è per tutti, per chi ha il treno il ritardo, chi non ha sentito la sveglia e chi sta ancora bestemmiando perché non trova parcheggio a causa di quella diabolica invenzione del 21esimo secolo, anche comunemente chiamata Smart. Nonostante tutto però arrivi a lezione e scopri che tutta la popolazione dell’emisfero boreale è concentrata davanti alla porta di ingresso. Ti fai spazio pogando tra la gente e non ti senti in pace finché non ti trovi in una pole position decente. Scatta l’ora X e si aprono le porte. Parte il momento imbuto in cui tutti spingono per entrare e dopo un po’ capisci di essere dentro anche tu perché vedi in lontananza il tuo amico che ti ha cortesemente tenuto il posto. Lo ringrazi e la lezione passa come sottofondo alla tua home di Facebook, anche se ti eri ripromesso di ascoltare e di prendere appunti. Il terzo giorno scorre come tutti gli altri, ma è il più atteso di tutti: il mercoledì sera equivale alla serata universitaria. Pavia si anima, i locali si riempiono di gente e le risate dei ragazzi rendono le vie più vive e rumorose. I posti da frequentare sono molti; puoi fare un aperitivo con gli amici, bere un cocktail o un calice di vino in piazza e per quelli più avventurosi e con meno pretese sono disponibili anche le gradinate del Duomo dove probabilmente finirai con una birra in mano a sparare cazzate con gli altri, mentre in sottofondo la ragazza con i rasta e la chitarra suonerà con innata naturalezza “Wish you were here” dei Pink Floyd. Il quarto giorno piove. Siamo a Pavia, dobbiamo abituarci a questa condizione intrinseca e immutabile del tempo pavese. Ma la parte divertente inizierà tra poco quando, a causa della nebbia, i posti e le vie pavesi sembreranno il set ufficiale delle ambientazioni del famoso videogioco “Silent Hill”. Ma, forse anche per la nebbia, il fascino di Pavia non subirà mutamenti. Venerdì. Venerdì mattina si è tutti stanchi, si beve molto (troppo) caffè e non si vede l’ora di iniziare il weekend. C’è chi torna a casa dal partner – o dal pranzo domenicale della nonna – e chi lo passa avvolto nelle coperte guardandosi un bel film o quella serie tv nuova o vecchia che non si è ancora avuto tempo di vedere durante settimana. Weekend diversi, persone diverse, strade diverse. Ma solo una cosa li accomuna tutti. Lunedì saranno di nuovo tutti a lezione.

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