Scienza

Twitch Plays Pokémon – Sociologia e delirio

Se non sapete di cosa stiamo per parlare, probabilmente dal 12 febbraio non avete più aperto Internet.

Su Twitch, sito in cui vanno in onda gli streaming di videogame giocati da altri, a partire dal 12 febbraio si è raggiunto il livello successivo: un tale ha programmato un bot di modo che questo traducesse alla macchina i comandi che chiunque può digitare in chat. Et voilà, abbiamo Twitch Plays Pokémon, il primo esperimento in cui tutti gli utenti connessi a quel canale giocano un’unica “run” (così la chiamano gli addetti ai lavori) a Pokémon rosso.

Dai mille del primo giorno siamo passati ai picchi di 80-90.000 giocatori attivi, con vette di oltre 30 milioni di spettatori contemporaneamente connessi. Ma cosa dovrebbe esserci di interessante in un gioco del 1996 giocato da decine di migliaia di persone?

Innanzitutto il gioco richiedeva una certa cautela: il bot impiegava del tempo per tradurre in input i comandi degli utenti, andando a creare il cosiddetto lag. A questo fatto aggiungete che, dei 30 mila giocatori simultaneamente connessi, non erano più di due migliaia coloro che provavano effettivamente a progredire nel gioco, trovandosi contro un tragicomico esercito di troll. Va da sé che sono successe delle cose imponderabili, dove caos e schizofrenia hanno giocato il ruolo dei sovrani assoluti.

Questo lo si può capire sin dal nome di Charmander, lo starter di fuoco che gli utenti hanno scelto per questa run, il cui nome è stato cambiato in ABBBBBBK (e per questo soprannominato Abby dagli adepti).
Col passare delle ore l’esercito di Twitch ha trovato nuovi alleati nel Rattata JLVWNNOOOO, ribattezzato Jay Leno, e nel vero grande protagonista di questa avventura: AAABAAAJSS il Pidgey, detto Abba jesus o Bird Jesus.

Da qui in poi succede un degenero: il nostro Red (protagonista della run) riesce a conseguire le prime medaglie e, dopo aver superato il Monteluna, qualcosa inizia a muoversi anche in senso mistico.
Dopo aver rinvenuto un inutilizzabile fossile, l’Helixfossile, il nostro Red comincia a interpellarlo ossessivamente e in ogni circostanza, tanto da portare gli utenti a farne un meme, dipingendolo come vera guida del malcapitato protagonista la cui manifestazione concreta altri non è che il profeta Abba jesus, nel frattempo  cresciuto oltremisura per i canoni del gioco. Lo stesso Abba Jesus diventa l’indiscusso protagonista durante un piccolo incidente di percorso: il nostro Red, malconsigliato dalle migliaia di utenti di Twitch, libera e dunque lascia andare per sempre Abby e Jay Leno, indebolendo notevolmente la propria squadra.

La schizofrenia raggiunge poi livelli comici: al rifugio Rocket di Zafferanopoli ci vorranno 24 ore perché il nostro Red riesca a sgominare i mai così agguerriti gangster, ed è qui che avviene l’ennesimo colpo di genio: il dualismo anarchia-democrazia.
Se, fino a quel momento, gli utenti avevano comandato Red senza una logica comune, da lì in poi sarebbe bastato che almeno l’0% degli utenti scrivesse in chat “democracy” perché si passasse ad una modalità in cui, ogni 10 secondi, veniva impartito il comando più selezionato. Questa, agli occhi degli adepti, è stata un’aggiunta inopportuna classificata come manifestazione del Dome Fossil (alternativa al divino Helix Fossil, e manifestazione del male puro).

Tutti tengono a spiegare perché l’anarchia sia superiore alla democrazia

E insomma, stiamo già andando troppo per le lunghe, per cui acceleriamo il ritmo.

Domenica 22 febbraio passerà alla storia come la “Bloody Sunday”, giornata in cui vengono liberati all’incirca una dozzina di pokémon, tra cui l’eretico Flareon (profeta del Dome Fossil secondo gli esperti), Digrat (comprimario che ha sabotato molte iniziative di Red) e DUX (idolatrato col motto “don’t fux with the Dux”, un fottutissimo Farfetch’d).

Alle battute finali, complice la cattura tramite l’infallibile Master Ball di Zapdos, leggendario uccello elettrico, la squadra è così composta: Abba Jesus il Pidgeot, Omastar il divino (resuscitato dall’Helix Fossil), AIIIIIIRRR il Lapras (detto Air Jordan), AAAAAAAAAA il Nidoking (detto King Fonz), AA-J lo Zapdos (detto Battery Jesus in quanto uccello, anche lui eccessivamente forte, il cui soprannome ricorda il formato di batterie stilo) e AATTVVV il Venomoth (detto All Terrain Venomoth).

Al povero Red servono decine di tentativi, tutti perpetrati nella notte italiana, per battere la lega.
L’apice emozionale si è raggiunto sui vari social network al momento dell’entrata nella lega, con svariate immagini dal tono tra il nonsense e l’epico che hanno strappato qualche lacrimuccia a chi ha seguito tutta la storia.
Quello di goduria, invece, si è raggiunto quando All Terrain Venomoth, dal basso del suo modesto livello 36, riesce a sconfiggere un Dragonite di livello 65 senza farsi fare nemmeno un graffio.

All’incirca alle 11 italiane del 1 marzo, questa bella avventura è giunta al termine, con il nostro Red che, pur vittima dell’anarchia in quel momento, è riuscito a sferrare il colpo del KO al rivale di sempre, Blue.
Ma questa non è la fine. Se andate sulla pagina di Twitch Plays Pokémon infatti trovate la scritta “The End” sopra a un conto alla rovescia.

Cosa possiamo aspettarci da Twitch Plays Pokémon? Che si rigiochi la versione Rossa? Che si passi alla seconda generazione? O che si riparta da Pokémon giallo?
Possiamo passare tutta la vita a formulare teorie, ma non ci resta che aspettare con pazienza le 12:00 di oggi [domenica 2 marzo], quando dei nuovi, più che mai casuali, idoli e supercattivi invaderanno di nuovo Internet in quello che si pone a metà tra un esperimento sociologico e una riuscitissima operazione nostalgia.

Per chiudere, cito un commento apparso ad una delle vignette che troverete in gallery, che meglio di ogni articolone sovradimensionato può rendere bene l’idea di quanto è capitato: «This is actually kind of sad. End of an era. A stupid, chaotic, awesome era».

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