BirdmenCinema

Zootropolis – Quando la lezione viene dalla Disney

Divertente, intelligente e autocritico: sono questi gli aggettivi che non si può fare a meno di accostare a Zootropolis, 55esimo film Disney, diretto da Byron Howard e Rich Moore (già all’opera per Rapunzel, Bolt e Ralph Spaccatutto) e prodotto da John Lasseter (Toy Story, Cars). Era febbraio dello scorso anno quando la pellicola usciva nelle sale cinematografiche, e già da una delle clip diffuse sul web (che divenne virale), in cui il protagonista era il lentissimo bradipo Flash allo sportello della motorizzazione civile, erano chiare tutte le premesse per un grande successo, confermato peraltro dalla vittoria ai Golden Globe 2017 come miglior film d’animazione e dalla probabile candidatura agli Oscar.

In un mondo senza umani ma antropomorfizzato a parodia della nostra società, Judy Hopps dalla Tana dei Conigli, che fin da piccola vediamo battersi con coraggio contro i bulli per far valere le proprie ragioni, decide di seguire il suo sogno e diventare una poliziotta della città di Zootropolis.
Zootropolis è una megalopoli cosmopolita in cui tutte le specie animali possono abitare in armonia data la presenza di quartieri che riproducono i vari microclimi (Tundratown, Piazza Sahara, Distretto di Foresta Pluviale e l’adorabile e in miniatura Little Rodentia).
La strada però è tutta in salita: Judy è infatti una coniglietta, e un coniglio poliziotto non si è mai visto. I genitori non la ostacolano, ma nemmeno la supportano e, nonostante sia reputata non fisicamente adatta e vittima di pregiudizi al campo di addestramento (chiamata “campagnola” o “sgranocchiacarote”), la sua perseveranza la porta ad essere la migliore del suo corso e finalmente riesce ad entrare a far parte della stazione di polizia della città. Per il Capitano Bogo, un bufalo, Judy può solo essere un’ausiliare del traffico: sarà il giallo della sparizione di alcuni animali tradizionalmente considerati “predatori” l’occasione per Judy, aiutata da Nick la volpe (doppiato da Alessandro Quarta), per dimostrare quanto può valere, ma del resto anche la “molla” per far riflettere tutti noi sotto diversi punti di vista, sui temi attuali della discriminazione e della strumentalizzazione della paura.
Disney infatti è da sempre un colosso ed è innegabile che per il suo ampio giovane pubblico abbia una grande responsabilità nel portare sullo schermo determinati messaggi. Al di là della bella storia d’amicizia tra i due personaggi principali, Judy e Nick (forse anche qualcosa di più?), basata sul rispetto reciproco e l’importanza di chiedere scusa, in questo film si possono apprezzare concetti ancora più profondi.
La parità dei sessi in Zootropolis si dà come valore già accettato. Il problema qui è essere un coniglio, quindi l’appartenenza ad una determinata razza. Oltre la positività e la forza di volontà di Judy, l’imperativo è non abbattersi ma abbattere i limiti segnati degli stereotipi, perché “nessuno può dirti ciò che devi essere”. Ragionare per luoghi comuni del resto (nel film si insiste sull’inaffidabilità delle volpi e sul fatto che i predatori siano selvaggi nel loro DNA) porta solo alla diffusione di una paura e odio verso il diverso, tanto nel mondo fittizio di Zootropolis quanto (e soprattutto) nel nostro.
Il film dura 1 ora e 40 minuti circa ed è il più lungo realizzato dalla Animation Studio, ma la trama è scorrevole, un vero e proprio “thriller” in cartone animato (genere già sperimentato dalla Disney con Basil l’Investigatopo) ricco di colpi di scena e gag simpatiche sempre inserite al momento giusto. Belli da vedere sono i personaggi (nella versione italiana alcuni tra i secondari sono doppiati da Massimo Lopez, Leo Gullotta, Diego Abantuono, Frank Matano, Paolo Ruffini e Teresa Mannino) e l’attenzione per i dettagli, come la carota addentata al posto della mela sugli iPhone. Non mancano le citazioni a Il Padrino, alla serie televisiva Breaking Bad e anche ad altri classici Disney che, per l’occasione, sono rivisitati nei titoli: Big Hero diventa “Pig Hero” e il nuovo Oceania/Moana è trasformato in “Meowana”.
A dare un valore aggiunto anche la colonna sonora, Try Everything, cantata da Shakira, che nel film è la voce della popstar Gazelle.
Film consigliato per passare il tempo con leggerezza, senza incorrere nell’errore di pensare che l’animazione sia dedicata esclusivamente ai bambini.

Chiara Turco

Chiara Turco nasce a Pavia il 23 agosto 1993. Frequenta il liceo scientifico "C. Golgi" di Broni (PV), diplomandosi nel 2012. Nel febbraio 2018 consegue la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Pavia. Appassionata di Cinema, diventa redattrice di Birdmen nel dicembre 2016, per poi successivamente occuparsi anche dell'ambito social network.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *