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Vita di st(ud)enti [1] – Lo studente fuori sede e l’entropia

Ce l’hai fatta. È stata dura convincere i tuoi, gli amici, i conoscenti, gli animali domestici che quella che hai fatto è stata la scelta migliore. Ma ora sei arrivato a destinazione: apri la porta del tuo nuovo appartamento in affitto, lasci il trolley in camera, ti diverti ad aprire tutti i rubinetti dell’acqua. Sei uno studente fuori sede, finalmente padrone della tua vita, della tua indipendenza.

I primi tempi traboccano di buoni propositi. Ovviamente non sei qui per cazzeggiare, ma per studiare seriamente. La tua vita ruoterà intorno all’Università: mattina lezione, pomeriggio studio matto e disperatissimo. La sera un film, magari un libro e a nanna presto, per riprendere la giornata al massimo delle energie. Ovviamente avrai anche tempo per tenere la casa pulita: spazzare un giorno sì e uno no, lavare il bagno e passare il mocio almeno una volta alla settimana.

Ma il tempo passa. Incomincia a verificarsi quel fenomeno fisico che la terza legge della dinamica definisce “entropia”: l’aumento progressivo del disordine nella materia all’interno di un sistema isolato. Ecco allora che iniziano i traumi: lavare i piatti dove la sera hai mangiato pesce alle sette del mattino dopo, chiedendoti perché nel cumulo di stoviglie maleodoranti trovi anche riso soffiato, pinoli, spaghetti, foglie di insalata. Accorgerti a fine settimana che non hai mai fatto le pulizie; ma tanto hai tempo e poi la polvere non si vede. I vestiti si accumulano, i piatti si accumulano, lo studio si accumula. La tua pigrizia si accumula.

Come se non bastasse conosci quel gruppo di amici simpatici, ma sì, escono stasera? Perché non andare a farsi una birretta? E poi smezzare un vinello? Già, perché no? Tanto domani pomeriggio hai tempo, finisci lezione all’una, dalle due alle quattro dormi, poi puoi studiare tranquillamente fino a ora di cena.

L’entropia dello studente fuori sede avanza inesorabile. Casa tua comincia a somigliare al programma “Sepolti in casa” di Real Time. Inciampi sui libri dell’università, sulle pile di giornali, sui cuscini, sulle bottiglie di plastica vuote. E circondato dal casino, magari alle due di notte, magari sbronzo, pensi che non è un gran problema. Tanto per sistemare le cose ci sono le vacanze di Natale.

Se vi siete riconosciuti in questa inesorabile descrizione, Vita di St(ud)enti è la rubrica che fa per voi: scritta da studenti fuori sede squattrinati per studenti fuorisede squattrinati. Vi troverete consigli di economia domestica, suggerimenti per rendere il vostro soggiorno lontano dalla casa natale più piacevole, meno traumatico, meno disordinato. Vi farete due risate e vi renderete conto che sì, gente, siamo tutti sulla stessa barca.

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