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Vent’anni di Wikipedia

Oggi Wikipedia, la celebre enciclopedia online, compie vent’anni.
Fondata il 15 gennaio del 2001, è l’enciclopedia più grande del mondo secondo il Guinnes World Record e il tredicesimo sito più visitato su Internet.
Da un punto di vista prettamente economico, Wikipedia è un caso eccezionale: a differenza di Amazon, Facebook o Google, che la precedono nella classifica, ma anche di Instagram, che invece si trova più in basso, a capo di Wikipedia non c’è un miliardario, non ci sono azionisti e non c’è pubblicità. Nel momento in cui questo articolo viene scritto, Wikipedia conta oltre 55 milioni di voci in più di 300 lingue, redatti su base esclusivamente volontaria.
Per capire come mai abbia avuto questo successo e perché sia sopravvissuta come un’innocente eccezione nel sempre più feroce mondo di Internet, dobbiamo fare un passo indietro e analizzare le radici della sua originalità.

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(Illustrazione di Evan Mills per Wired.com)

Nel marzo del 2000, Jimmy Wales e Larry Sanger fondarono Nupedia, un’enciclopedia online redatta da volontari esperti. Per inserire una voce bisognava essere in possesso di un dottorato in materia e affrontare un severo processo di revisione in sette passaggi. Nupedia si basava, essenzialmente, sull’idea che gli accademici avrebbero lavorato gratis per il bene comune.
Poiché questo non capitava, o comunque non capitava abbastanza in fretta (tra il 2000 e il 2003 Nupedia avrebbe prodotto solo 24 voci complete), all’inizio del 2001 Wales e Sanger decisero di creare un wiki per Nupedia. Un wiki è un’applicazione web che permette la redazione collaborativa di pagine all’interno di un sito: inserirlo in Nupedia significava estendere a tutti, non solo agli accademici, il diritto di aggiungere o modificare voci che, se approvate, sarebbero state successivamente inserite in Nupedia. Dato che gli esperti a capo di Nupedia disapprovavano la scelta di introdurre il contributo libero, Wales e Sanger decisero di rilanciare la neonata Wikipedia come sito indipendente il 15 gennaio del 2001. Alla fine del suo primo anno di esistenza, Wikipedia contava 19.598 voci. Nupedia sarebbe stata chiusa nel 2003: le sue 24 voci si trovano attualmente su Wikipedia.

Come Instagram o Facebook, Wikipedia è fatta prevalentemente dai propri utenti ed è quindi da loro che dipende. Un social network non ha senso di esistere se non viene usato da abbastanza persone, esattamente come un’enciclopedia non può definirsi tale se nessuno la aggiorna. C’è, però, una differenza sostanziale tra il tipo di user-generated content che si trova sui social network e quello presente su Wikipedia: se nel primo caso tutto quel che viene messo sulla piattaforma ha un nome e un cognome prima ancora che un contenuto e il fine primario è esprimere sé stessi, nel secondo sono i contenuti ad eclissare gli autori. L’idea alla base di Wikipedia è totalmente spersonalizzata e sorprendentemente innocente: diffondere conoscenza gratuitamente.

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(Illustrazione di Dean Sudarsky per The Creative Independent)

Wikipedia non è affidabile al 100%: la qualità dei contenuti varia e la sua natura libera per definizione non la mette al riparo dall’ospitare errori (che però tendono a concentrarsi negli articoli meno letti, dato che le voci molto visitate vengono anche controllate più frequentemente). Snobbata dall’accademia fin dai tempi di Nupedia, ritenuta generalmente inaffidabile secondo l’argomento – anche di per sé valido – che in qualsiasi momento uno potrebbe, ad esempio, inserire Hitler nella lista dei vincitori del Nobel per la pace, tutti la consultano ma pochi lo ammettono con serenità.
In realtà, secondo una ricerca di Nature, Wikipedia non è troppo più inaffidabile di quanto non lo sia l’autorevole Enciclopedia Britannica, anche perché viene continuamente revisionata con la stessa rapidità con cui possono essere inseriti degli errori. Migliaia di editors controllano tutte le modifiche alle pagine, riservandosi il diritto di togliere, ampliare o segnalare informazioni senza fonte. Nessuno li paga per questo.

A degli occhi esterni, gli editors di Wikipedia appaiono come persone che per qualche strano motivo lavorano gratis e passano ore della propria vita a controllare le modifiche ad articoli non necessariamente di primaria importanza (tipo questo, o una qualsiasi voce di questa lista). La risposta è, in realtà, molto semplice: lo fanno perché gli piace.
Il cofondatore Jimmy Wales ha dichiarato che gli editors di Wikipedia non sono “persone che lavorano gratis, ma che si divertono gratis”. Hanno anche una sezione apposita, i Lamest Edit Wars, che usano per raccogliere i propri dibattiti di editing su questioni assolutamente irrilevanti ma divertenti, come il vero albero genealogico di Freddie Mercury, l’altezza esatta di Donald Trump o quanto sia opportuno inserire foto di ragni nella pagina sull’aracnofobia.

(Illustrazione via CAAM / California African American Museum)

Fin dai suoi primi mesi di vita, Wikipedia ha adottato una politica abbastanza precisa: quella del punto di vista neutrale. Per citare la pagina dedicata, il punto di vista neutrale è “una regola indiscutibile e non derogabile (…) Essa prevede che ogni argomento sia trattato presentando tutti i punti di vista rilevanti in maniera equa, proporzionata alla loro rilevanza e senza pregiudizi”.
Negli ultimi anni, con l’aumentare del peso di Internet nell’informazione, Wikipedia ha iniziato ad assumersi delle responsabilità. Nel 2018 ha rimosso la testata giornalistica americana di estrema destra Breitbart News dalla lista delle fonti attendibili, mentre quest’anno ha collaborato con l’OMS per contrastare la diffusione di fake news legate al Coronavirus. All’interno di Wikipedia rimangono comunque, per sua stessa ammissione, dei problemi: gli editor sono prevalentemente uomini, il che significa che alcuni temi vengono coperti più o meglio di altri – molte donne celebri non hanno, ad esempio, pagine dedicate perchè nessuno le scrive, a differenza di uomini ugualmente noti.
Per colmare questo consistente e riconosciuto gender gap, la Wikimedia Foundation (l’organizzazione non-profit che gestisce Wikipedia) organizza frequenti maratone di scrittura, gli edit-a-thon, durante le quali vengono aggiunte o ampliate voci su un determinato tema. Una delle più famose è Art + Feminism, che si tiene ogni anno con l’obiettivo di aggiungere contenuti sulle donne artiste. Oltre alle maratone di editing, Wikipedia ha annunciato la propria intenzione di diversificare la propria community di collaboratori nel 2021.

Nonostante si stia impegnando per diventarlo, Wikipedia non è perfetta ed è sempre meglio non usarla come unica fonte per le proprie ricerche.
E’ nata e sopravvive grazie al fatto, unico e semplice, che ad alcune persone piaccia condividere con gli altri le cose che sanno. Ed è molto bello.
Tanti auguri, Wikipedia!

(L’illustrazione in copertina è di Francis Scialabba per Morning Brew)

Ilaria Bonazzi

Studio Storia a Pavia. Sono caporedattrice dall'autunno del 2019 e direttrice editoriale dal gennaio del 2021; per Inchiostro curo anche la rubrica degli Incipit e La settimana in breve.

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