Pavia

Universitiamo – Aiutati che io t’aiuto

L’Università di Pavia ad oggi è l’unica, insieme all’University of Colorado at Boulder, ad essere dotata di una propria piattaforma di crowdfunding (raggiungibile al sito internet www.universitiamo.eu) per raccogliere “dal basso” finanziamenti necessari per progetti di ricerca presso l’ateneo. Lo sapevate? Sapevatelo.

Un mondo fluido e in movimento, ha commentato la Professoressa Arianna Arisi Rota, delegata al fundraising e responsabile del progetto: Stanford e Oxford si stanno muovendo su piattaforme terze, come anche Pisa, che ha lanciato una raccolta fondi sul più noto sito kickstarter.com.
Il successo è stato notevole; su quattro progetti, ben due hanno raggiunto, e soprattutto superato, il traguardo (“TBC: un killer riemergente” e “Lotta all’ultimo sangue alla zanzara tigre”), rispettivamente circa 44mila e 30mila euro.

L’iniziativa ha avuto una doppia finalità: da un lato quella ovvia di raccolta di finanziamenti che, oggi più che mai, vengono centellinati da parte del governo, dall’altro quella di far entrare l’Università nelle vite dei normali cittadini, far capire loro che un investimento in questo senso rappresenta un’importante risorsa per il Paese e la comunità tutta e, viceversa, far uscire gli “addetti ai lavori” dai laboratori e interagire con i cittadini, venirsi incontro.

universitiamo logoNon c’è rammarico nelle parole dei responsabili degli altri due progetti non finanziati (“Dexpotech: il drone buono” e “Tuteliamoci dalle pratiche di marketing irresponsabile”): l’esperienza è servita comunque ad amplificare e far conoscere le attività svolte dal nostro Ateneo in tutto il mondo, guadagnando visibilità internazionale, grazie anche alla risonanza mediatica offerta dalla rete e dai grandi sostenitori (come Confindustria Pavia e Bernardo Caprotti, ex numero 1 di Esselunga), oltre che spostare l’attenzione su temi all’avanguardia (avete mai sentito parlare di “esposomica”?).

Si è accennato a errori compiuti nel corso dei mesi, a questi primi quattro progetti che hanno fatto da cavie da esperimento, alla fatica affrontata per gestirne ogni aspetto (pensate che PayPal ha dovuto modificare alcune procedure quando ha richiesto un atto di costituzione all’Università e ha saputo che è stata fondata nel 1361…) ma anche alle prospettive future del mondo del crowdfunding in ambito universitario e al fatto che sono stati diversi i finanziamenti giunti da Università europee e statunitensi: evidente segno che l’iniziativa è stata apprezzata anche all’estero.
L’incontro è stato concluso con una breve presentazione delle prossime tre idee, ancora non del tutto svelate nei particolari: questa volta l’attenzione sarà spostata verso un progetto tutto al femminile e verso il sistema museale della comunità pavese, dotato di opere uniche nel loro genere.

In definitiva questo è stato il primo, favorevole round d’intenzioni, azioni e successi che troveranno certamente ulteriori riscontri in futuro. Sebbene il supporto dal basso non sia sufficiente, è forse l’unica strada necessaria da intraprendere per superare le difficoltà quotidiane che ogni giorno i ricercatori e l’Università italiana devono affrontare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *