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Una rock star al Festival del Giornalismo: Luca Valtorta intervista Luciano Ligabue

di Marina Notarnicola

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Il teatro Morlacchi è stato luogo di una chiacchierata intensa e coinvolgente tra il cantautore italiano Luciano Ligabue e il direttore di XL, Luca Valtorta che ha riportato indietro nel tempo l’artista: dalle prime radio libere, al suo rapporto con i cantautori, fino alla ricerca di una musica in grado di scatenare una nuova energia.

Si parte dalle origini e dal ruolo giocato dal fatto di essere nato in un piccolo paese dell’Emilia come Correggio. Si arriva poi agli esordi, preceduti dalla timidezza e dal timore di proporsi superati grazie alla spinta di Claudio Maioli (suo attuale manager) che lo apprezzò considerevolmente da subito, piazzando le prime cassette in giro; infine la telefonata a Pierangelo Bertoli e una finestra spalancata verso il successo.

Si affrontano argomenti delicati, come la strage di Bologna e il ruolo che il destino («la fortuna, la sfiga, qualcuno che decide lassù, è andata come doveva andare…») gioca nelle nostre vite. Questo evento tragico ha scaturito in lui la necessità di un impegno civile, culminato con il lungometraggio diretto da Piergiorgio Gay, Niente paura, un film-documentario (non ideologico) che attraverso le testimonianze di attori, scienziati, intellettuali, sportivi, gente comune, offre uno spaccato del nostro Paese nell’epoca delle passioni spente, come siamo e come eravamo.
L’atmosfera si alleggerisce e si discute dell’importanza giocata dai sentimenti e dalle emozioni: «Spesso devo fare i conti con le emozioni, non riesco a gestirle, sono loro che in qualche modo vincono. E quando vincono, finiscono nelle canzoni. Mi piace pensare che mi prendano per mano e mi portino un po’ dove vogliono loro…».

L’intervista volge al termine e Valtorta pone una domanda interessante: «Musica e cultura possono cambiare in meglio le cose oggi?». Il cantante risponde nel modo più adeguato: «Io non credo che oggi sia possibile con la musica cambiare il mondo, penso però che le canzoni possano fare tante cose importanti ugualmente per le persone. Non riesco a vedere una mia canzone sparata verso il mondo, riesco più a vedere una mia canzone che riesce ad andare verso uno o verso un altro e se solamente gli cambia l’umore o la giornata, se gli porta speranza, se gli da una pacca sulla spalla, se gli fa piangere le lacrime che devono essere piante, se gli fa fare delle riflessioni che ancora non ha fatto. Beh allora una canzone fa già tanto».
Non è da tutti riuscire a sostenere un’ora e mezza di intervista senza risultare noiosi. Ligabue se l’è cavata egregiamente, percorrendo un ciclo completo dalle origini a oggi, tra storia, aneddoti leggeri e momenti tragici.

Per vedere il video dell’evento:
(http://webtv.festivaldelgiornalismo.com/doc/1054/intervista-a-luciano-ligabue.htm)

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