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Un silenzio che fa rumore

di Simone Lo Giudice

Tutta colpa di un furigioco. Di quello ingiustamente fischiato a Pepe (con il conseguente annullamento del vantaggio bianconero). Ma anche di quello in cui rischia di finire la Juventus. Che esce sì imbattuta dallo Stadio Luigi Ferraris, ma con l’ennesimo pareggino tra le mani. E a fine partita resta senza parole. Quello bianconero è un silenzio che fa rumore.

 

A Genova non c’è stata partita. La Juve ha surclassato i padroni di casa per intensità e mole di gioco. Ma alla fine la porta di Frey è rimasta inviolata. In ogni caso la società sbaglia a fare appello unicamente all’ennesimo errore arbitrale subito. Gli errori vanno e vengono, una domenica di favoriscono e l’altra ti penalizzano. La Juve non è stata stoppata dagli arbitri, perchè sta sbattendo contro i suoi limiti. Pensate che nelle ultime quattro partite sono arrivati ben quattro pareggi (tre 1-1 e uno 0-0). Non può essere un caso. Per la prima volta dopo 27 giornate, i Bianconeri hanno pareggiato più partite rispetto a quelle vinte (14 pareggi contro 13 vittorie). Conte vanta la miglior difesa del torneo (solamente 17 reti al passivo), ma il suo attacco vale quello del Palermo (39 goal fatti). La Juve è perfetta fino alla trequarti, dove comincia a perdersi. Prendete la classifica marcatori tra le mani: il miglior realizzatore bianconero è Alessandro Matri (con 10 reti, a parimerito con Giovinco del Parma). Ma davanti al numero 32 bianconero ci sono ben dieci avversari e a guidare la classifica è Ibrahimovic con le sue 19 reti (quasi il doppio rispetto a quelle segnate da Matri). Alla Juve manca il colpo di coda, il guizzo che sblocchi la partita spesso o quello che la chiuda il più delle volte. Far pensare ai tifosi che il rendimento a singhiozzo sia dovuto solamente alle sviste arbitrali è profondamente sbagliato, perchè così si nega l’evidenza. Il silenzio degli attaccanti bianconeri sottoporta comincia a farsi sentire. Mentre quello della società ci lascia perplessi di fronte a una oggettiva situazione di difficoltà in termini realizzativi.

4 pareggi consecutivi per la Juve e 4 punti di vantaggio per il Milan. I ragazzi di Allegri battono il Lecce grazie ai colpi della strana coppia Nocerino-Ibrahimovic, al loro 28esimo centro stagionale. L’omino e il gigante hanno segnato il 50% delle reti rossonere in questo campionato, prova di quanto la loro presenza in tandem sia ormai imprescindibile per Allegri.

Se la Juve vede la vetta più lontana, in compenso assiste al consolidamento del suo secondo posto. Le sconfitte di Lazio (pazzesco 1-3 per il Bologna all’Olimpico) e Udinese (che nelle ultime tre partite non ha mai segnato) mettono gli uomini di Conte in una posizione di netto vantaggio per la qualificazione diretta in Champions League.

 

Se il mondo juventino ripiega sul silenzio stampa, quello napoletano si contraddistingue per il rumore sul campo. Mazzarri ha ottenuto la sua sesta vittoria consecutiva in stagione e un’altra sestina è costata la panchina all’allenatore avversario. Era successo al genoano Malesani dopo il 6-1 del San Paolo, è ricapitato al cagliaritano Ballardini dopo il meno rotondo 6-3 di venerdì sera. Incanta la facilità di corsa di questo Napoli, la squadra italiana che sembra più europea. Lavezzi comincia a pesare anche sottoporta, sebbena abbia segnato la metà dei goal di Cavani (8 per l’argentino, 16 per l’uruguaiano). Sul morale del Napoli peserà comunque l’epilogo dell’ottavo di ritorno allo Stamford Bridge: se dovesse far fuori il Chelsea l’entusiasmo potrebbe crescere in maniera esponenziale, altrimenti il contraccolpo potrebbe farsi sentire sulle prestazioni in campionato.

 

Tornano a vincere Luis Enrique e Ranieri intanto. Il primo espugna Palermo e per Mutti arriva la terza sconfitta casalinga stagionale (contro una sola dell’ex-Mangia). Squadra pazza questa Roma, che ci regala solo una certezza: Fabio Borini. Sarà anche un ventenne in erba, ma la classe non ha età. Pesante che al primo anno da titolare ha messo dentro già 9 reti (le stesse di un veterano del goal come Marco Di Vaio, per fare un nome).

Ranieri ritrova il sorriso dopo nove partite senza vittoria. Lo fa grazie alla vecchia guardia Samuel-Milito, che nel finale espugna Verona e batte il Chievo di Mimmo Di Carlo. Il gioco dell’Inter fatica a decollare, comunque la squadra sembra aver ritrovato una minima solidità. Sarà fondamentale battere il Marsiglia di Deschamps in Champions League, impresa più che abbordabile. Pensate che i Francesi, dopo aver superato l’Inter in casa per 1-0 lo scorso 22 febbraio, hanno sempre perso in campionato nelle ultime quattro partite (nelle quali tra l’altro non sono mai andati a segno).

 

Per la battute finali ritorniamo sulla notizia dell’esonero di Davide Ballardini. Con quello dell’allenatore del Cagliari sono ben 15 gli esoneri in Serie A, che ha così eguagliato i suoi numeri della stagione 1951-52 (anche allora furono una quindicina i cambi in panchina). Ai presidenti delle società spetterebbe una nomina nel governo tecnico: nessuno come loro sa creare così tanti posti di lavoro.

7 pensieri riguardo “Un silenzio che fa rumore

  • Francesco

    “Fabio Borini. Sarà anche un ventenne in erba, ma la classe non ha età”.
    Questo ragazzo farà la fortuna della nostra Nazionale, è davvero forte.

    Per quanto riguarda i 15 esoneri stagionali, proporrei una regola: ovvero un calciomaercato che vale non solo per i giocatori ma anche per gli allenatori, i quali possono essere cambiati solo nelle sessioni estive e invernali.
    È assurdo che presidenti impazienti e con poca competenza calcistica (Zamparini e Cellino su tutti) cambino così tanti allenatori in stagione (a volte richiamando quelli già esonerati per risparmiare su un nuovo ingaggio) senza dar loro il tempo di lavorare.

    Brutto capitolo quello degli arbitri. Marcello Nicchi (il presidente dell’AIA, l’Associazione Italiana Arbitri) in un passato non molto lontano ha detto che quelli italiani sono gli arbitri migliori d’Europa. Quanta falsità e quanta presunzione; gli arbitri italiani sono davvero pessimi e lo dimostrano quasi ogni domenica.
    Juve e Udinese questa giornata sono state fortemente penalizzate e c’era anche un mezzo rigorino per il Lecce (mani in area di Thiago Silva, anche se involontario e molto vicino all’azione. Niente di scandaloso far proseguire l’azione, ma poteva anche essere fischiato).
    Ma come diceva l’autore dell’articolo: gli errori arbitrali ti danno e ti tolgono. Questo vale per tutte le squadre.

    L’inchiesta sul calco-scommesse procede, ma è probabile che non abbia influito gran che sul comportamento di certi personaggi che continuano a truccare le partite come se niente fosse.
    Parliamoci chiaro, Lazio-Bologna – a mio modo di vedere – è una partita sospetta. È difficile credere che l’autorete di Rubin sia involontaria e la stessa cosa vale per l’espulsione di Gonzalez.
    È possibile che in futuro ritorneremo a sentire parlare di questa partita.

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  • Publio Virgilio Maro

    Non è vero, dici balle.

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    • Francesco

      Calcio-scommesse anche per Chievo-Inter. I veronesi (sponsorizzati dalla Paluani) si sono venduti a gara in corso in cambio della ricetta di un panettone come si deve!

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  • Materazzo

    Dici cose gravissime, di una gravità assoluta.

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    • Francesco

      Tutto confermato,invece. Ho le mie fonti!
      E posso anche fornire in diretta uno scoooop (con quattro O)! Ovvero che la banda degli zingari (quelli nerazzurri) – cioè Chivu, Stankovic, Zarate e Castaignos – si sono recati in una ricevitoria Snai veronese aperta da Campedelli (il presidente del Chievo) con dei panettoni appena sfornati, i quali sono stati consegnati, dopo avere scommesso sul risultato esatto della partita, proprio al figlio di Campedelli che lavora come impiegato allo sportello della suddetta ricevitoria.

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