Sport

Calcio, Serie A / Un passo indietro

di Simone Lo Giudice e Giuseppe Enrico Battaglia

“Un passo indietro ed ora tu, tu non ridi più, e tra le mani aria stringi, e non trovi le parole!”. Un 1-3 torinese dà e un 3-2 bergamasco toglie.  In poco più di una settimana l’Inter di Stramaccioni passa dagli elogi alle perplessità. Mentre la Juve ritrova sé stessa e una decina di goal all’attivo in soli 180’.

L’Atalanta di Colantuono sorprende in positivo, ma resta da chiedersi quanto ci abbia messo l’Inter nel perdere malamente una sfida agevole sulla carta. La squadra, che aveva sbancato lo Juventus Stadium quasi in scioltezza, si smarrisce nella cornice meno blasonata dello Stadio Atleti Azzurri d’Italia. Lo sport implica fisiologicamente vittorie e sconfitte, ma ciò che stupisce è una caduta simile dopo un’impennata recente. L’Inter somiglia alla Juventus dello scorso anno per certi aspetti: se non gioca a mille ogni minuto di gioco, allora perde gran parte della sua diversità. Sarà interessante studiarne la capacità di reazione nelle prossime giornate.

Stramaccioni scivola e Conte risorge. La profanazione dello Juventus Stadium ha scosso fortemente le coscienze bianconere, che hanno subito ritrovato ritmo incessante e approccio famelico. Divorato con un poker il Nordsjaelland in Champions League, ammutolito con una sestina il Pescara in Campionato. Due avversari sicuramente abbordabili, ma comunque liquidati con la scioltezza tipica della grande squadra. Splendida prova di Quagliarella a Pescara, che ancora una volta si rivela un giocatore di livello assoluto e che forse non meriterrebe di giocare a intervalli come un Bendtner qualunque. Sabato pomeriggio arriva la Lazio a Torino, ma i Campioni d’Italia doseranno le energie in vista della sfida cruciale contro il Chelsea in Champions in programma il prossimo 20 novembre. In Europa può succedere di tutto, ma in Italia la squadra da battere resta sempre la Juventus.

Ritrova fiducia il Napoli contro un Genoa a pezzi. Cavani e Hamsik trascinano i compagni oltre i propri limiti in un settimana delicatissima. Col Dnipro è servito il Matador delle grandi occasioni per evitare una precoce eliminazione dall’Europa League, mentre in Campionato è stato Marechiaro Hamsik il jolly in più. Il Napoli è complessivamente una buona squadra, ma le vicende Scudetto non le appartengono. Non può bastare una vittoria convincente per cancellare le prove deludenti contro Chievo-Atalanta-Torino.

Spettacolare il derby di Roma, con l’ennesimo scivolone di Zeman e la prima affermazione stracittadina di Petkovic. De Rossi paga con un espulsione sacrosanta un nervosismo latente dettato dalle scelte del tecnico boemo. Totti e compagni sono destinati a un’altra stagione luisenriquiana per certi aspetti. Mentre Klose spinge i suoi oltre la scarsa costanza di risultati.

Non raccoglie punti né buone prestazioni il Milan di Allegri, messo a nudo dalla Fiorentina di Montella. L’Aereoplanino vola grazie ai piedi buoni dei suoi giocatori e a una qualità di gioco che non ha eguali in Italia al momento. Dall’altra parte è mancato Pato (che fallisce il rigore che non puoi sbagliare), ma in generale manca prima di tutto l’ordine. Il Milan ha un organico che vale un sesto-settimo posto, ma che gestito da Allegri scade improvvisamente a semplice comparsata a ridosso della zona retrocessione. Ci sono giocatori fuori ruolo (Boateng non è un trequartista, Emanuelson non puoi considerarlo un attaccante esterno), ma anche atleti che non dovrebbero toccare il campo in questo momento (su tutti lo scellerato Mexes in difesa). Al Milan servirebbe un grande motivatore, esperto anche in tematiche tecniche. Competenze che Allegri ha dimostrato in più occasioni di non possedere appieno.

 

LE PAGELLE

Fabio Quagliarella voto 8: ha vita facile in una difesa che ha 5 stelle solo nell’accoglienza dell’attacco degli avversari, ma segnare tre reti una più bella dell’altra tradisce una sequela di meriti che il bomber ha. Non sarà l’attaccante da 20 reti a stagione ma, a patto che non sia gramo come Pazzini, almeno a 15 dovrebbe arrivarci. La rovesciata che gli garantisce la tripletta è il punto esclamativo su una prestazione maiuscola. CAPS LOCK

Daniele Gastaldello voto 4: con la sua Samp sotto per 1-0, pensa bene di concedersi una finezza tattica da oratorio andando a raddoppiare la marcatura su un Ilicic già chiuso, lasciando Dybala completamente libero di mettere a segno la rete del ko siciliano.

Senza quella rete, la partita l’avrebbero probabilmente persa, ma in lui, oggi, risiede la differenza tra probabilità e certezza. In negativo.TREMENDO

Mauro Goicoechea voto 4,5: con una prestigiosa finezza tecnica, mette le mani in posizione di “T invertita” in attesa del missile terra aria di Candreva, pensando che magari gli sarebbe andata bene.

Peccato che non fosse il derby della 4^ ora del Cossa, e le cose siano andate diversamente. APPROSSIMATIVO

Daniele De Rossi voto 6 di incoraggiamento: vede in Mauri i suoi demoni e decide di tirargli qualche centra urlando loro di uscire da quel corpo, ma sbaglia tutto e li ritrova qualche minuto dopo sotto la doccia. ESORCISTA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *