Un doppio 3-1 come antipasto al “Derby d’Italia”
di Francesco Iacona
Le due contendenti allo Scudetto vincono – anzi, stravincono – in attesa di quello che sabato prossimo si prospetta come un vero e proprio “Derby d’Italia; una sfida attesa con sentimenti differenti (entusiasmo, passione, paura, rivincita) uniti in una sola prerogativa: vincere.
La Juventus di Antonio Conte, dopo le eccessive polemiche del post Parma, nell’anticipo di sabato sera parte in salita contro il Catania, andato in vantaggio con Barrientos; ma una punizione di Andrea Pirlo – battuta magistralmente, anche se aiutato dal portiere rossoazzurro –, che non segnava da calcio piazzato ormai da un bel po’ di tempo. Da questo momento si è vista in campo soltanto una squadra che – complici l’espulsione dell’ex Marco Motta, l’incapace Kosicky, un fallo di Chiellini sul secondo gol e l’indiscussa superiorità tecnica – prende il largo per un comodo 3-1 che permette di mantenere l’imbattibilità stagionale e di superare momentaneamente il Milan in testa alla classifica.
Con lo stesso risultato i Rossoneri si impongono al Manuzzi di Cesena, campo che l’anno scorso aveva provocato parecchi problemi, riprendendosi il primato solitario. Dopo poco più di mezzora il vantaggio è già di due gol – segnati dai due giocatori più discussi (Muntari ed Emanuelson) – mentre nel secondo tempo Robinho chiude le danze, che il ceco Pudil accenna solo a riaprire. Il gioco spumeggiante della squadra di Allegri, dimostrato anche in Champions contro l’Arsenal, sembra aver stravolto le ultime prestazioni deludenti facendo presagire un big match di alto spettacolo.
In zona Europa l’Udinese (pareggio a reti bianche contro il Cagliari) si riaffaccia al terzo posto – ultima posizione utile per giocare la Champions League del prossimo anno –, causa anche la disfatta della Lazio che perde malamente 5-1 a Palermo. Anche la Roma di Luis Enrique si riaffaccia in zona Europa League e dopo la vittoria per 1-0 sul Parma torna prepotentemente ad ambire per un posto nell’elite del calcio europeo, anche se i risultati altalenanti lasciano aperto ogni pronostico. Anche il Napoli, in splendida forma nelle ultime uscite, torna a sperare in un piazzamento europeo, favorito anche dalla possibilità di giocare la finale di Coppa Italia.
Il “capolavoro tattico” (sarcasticamente parlando) di Ranieri inguaia l’Inter – e Ranieri stesso –, che con un punto nelle ultime cinque partite porta i Nerazzurri fuori da tutto, al settimo posto. Il fantasma di Mourinho è sempre presente nello spogliatoio interista, soprattutto per quanto riguarda i reduci della finale di Madrid; sono cambiati quattro allenatori (manca poco all’arrivo del quinto) e la squadra invincibile che primeggiava solo due anni fa sembra ormai appartenere alla preistoria.
In tutto questo ci guadagna il Bologna che, guidato da un super Di Vaio, mette in cassaforte tre preziosissimi punti in ottica salvezza. Sempre in fondo alla classifica, riapre il discorso salvezza il Lecce, che stravince (4-1) lo scontro diretto col Siena, portandosi a soli due punti dalla zona franca. Dopo la sorprendente vittoria di San Sito il Novara porta a casa il punticino della speranza (la quale rimane comunque utopica). Cade all’ultimo posto il Cesena, asfaltato senza se e senza ma dal Milan, sconfitta che ha portato all’ennesimo ribaltone in panchia: Beretta per Arrigoni; con giocatori del calibro di Mutu, Iaquinta, Santana e Martinez ci si aspettava certamente di più dalla squadra romagnola.