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UMF12 – BUONA (MUSICA) LA PRIMA

“Pavia, Pavia, perché sei tu Pavia?”

 

Con l’arrivo del mese di Maggio il pensiero di ogni studente pavese va agli esami imminenti, ai relativi tomi ancora intonsi da aprire al più presto e al prevedibile ed imminente caldo afoso con contorno di voraci zanzare.

Ma è mercoledì. Anzi, è il famoso “mercoledì sera universitario”. Che fare?

UMF_locandinaDunque, mentre trascinarsi in riva Ticino può esporre a crisi di nervi a causa dei ripetuti morsi di insetti e relativi pruriti, ognuno di noi può restare tanto vicino (fisicamente) alla Centrale da dimenticarsi, almeno per una sera, dei presenti e futuri sforzi universitari.
Già, perché non appena il sole tramonta e i libri si chiudono, il volume della musica sale e la birra inizia a scorrere.

L’UMF – University Music Festival, nato nel 2003, arrivato alla dodicesima edizione, riprende. Durante i mercoledì sera di maggio (6, 13, 20, 27) nel Cortile T eresiano, vicino alle torri, tre gruppi sono pronti a dividersi il palco per una serata di buona musica.

«Il progetto è nato per dare la possibilità a giovani gruppi emergenti della scena pavese di esibirsi davanti ai propri coetanei e contemporaneamente con l’intento di dare a Pavia lo spazio per musica live fruibile in maniera totalmente gratuita» – così recita un recente post del Coordinamento UDU, organizzatore dell’evento.

Così, mercoledì 6 maggio, si sono esibiti Maripensa, Serena e The Last Project.

Reduci dalla partecipazione al “Coca Cola – dillo con una canzone” tour, che li ha portati la scorsa estate a girare l’Italia da nord a sud (con un po’di mare), i Maripensa aprono la serata. Pop rock, il loro, che si ispira alla scena italiana ma anche internazionale, «inediti [che] parlano di sentimenti, emozioni e della vita quotidiana» – così recita la loro pagina Facebook.

La notte avanza, ringiovanendo, e mentre cala il buio si leva alto il sax dei Serena e la voce di AmbraUmf 22 penetra nella nostra testa: «Serena, che lavoro fai?» ripete, canta, mentre la chitarra di Carlo è all’ennesimo giro ska/reggae della serata. Un (doveroso) tributo alle organizzatrici, chiamate sul palco dalla band, qualche pezzo e un ultimo saluto: «Ringraziamo tutti i nostri amici e i fuoricorso per essere qui». Il sottopalco gremito (opino, non solo di loro amici e fuori corso) applaude.

Ultimi, ma non ultimi, The Last Project, che al quarto anno consecutivo a UMF non si sono (e non ci hanno) ancora stancati. «Milano, Bologna, Parma, Brescia, Bergamo» – ma anche, e ovviamente, Pavia – «Suoniamo solo inediti» tiene a precisare Francesco, il batterista. «Non sappiamo ancora il titolo; ora stiamo perfezionando i pezzi, ma almeno una data al mese l’abbiamo sempre» continua parlandomi del nuovo album in uscita – il terzo dopo “Feelin’ good in your shoes” (EP del 2011) e “Futurephobia” (2012) – di cui sono state suonate alcune canzoni.

Lo ringrazio e saluto, quando ormai gli strumenti sono stati riposti nelle apposite custodie, il palco sta per essere smontato, la birra è finita e la testa va al mercoledì della prossima: Black Lithium, Kalopsia e I Am The Distance, ready to rock?

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