CulturaMusicaPaviaUniversità

UMF 2013 – Prima serata ai The Beerers

di Francesca Lacqua

Lo scorso 22 maggio avremmo dovuto essere al giro di boa dello University Music Festival: diversamente quella di mercoledì è stata l’inaugurazione di una quanto mai sfortunata decima edizione. La prima e la seconda serata infatti, in programma rispettivamente 15 e il 16 maggio, non sono state effettuate – con grande rammarico degli organizzatori (l’UDU),delle band e di quanti aspettavano l’evento – per la pioggia (peraltro prevista) ma soprattutto per i disguidi burocratici con la segreteria del’ università. L’ aula 400 era stata infatti prenotata già da tre settimane, per poter consentire lo svolgimento della manifestazione anche in caso di maltempo; se non fosse che mercoledì mattina stesso agli organizzatori è stato comunicato che lo spazio era altrimenti impegnato per entrambe le serate e che la prenotazione non era andata a buon fine per un mancato recapito di mail. Rimandate dunque le esibizioni di Tullamore, Kublakhan, Nice Price, Fooga & Nico, Roam Inside e Palinurus Elephas, e si aspetta un’altra settimana di questo  piovoso mese – già orfano del Maggio Pavese.

Mercoledì 22 il sole splende estivo su Pavia per tutta la giornata. Alle 20 il cielo si annuvola e un’ora dopo scappa qualche goccia, ma sembra si possa continuare la preparazione. Finalmente poco prima delle 22 spiove: si sistema velocemente il palco e la serata può iniziare. Ad aprire sono i Suspension Dots, la band domodossolpavese caratterizzata dalla bella voce di Claudia che si autodefinisce “alternative pop” e propone un sound originale, molto attento alla melodia e all’ armonia dell’insieme. Sanno riscaldare un pubblico che cresce a vista d’occhio con propri brani, tra cui Falling Upward – di cui è stato recentemente prodotto un video.
Seguono i The Beerers, che con la propria formazione classica – basso, batteria e doppia chitarra, di cui una accompagnata dalla voce – propongono un brit rock che richiama band come The Strokes e Arctic Monkeys, dei quali eseguono due cover. Si divertono e fanno divertire con un suono allegro e senza pretese, premiato dalla giuria popolare che permette loro di portarsi a casa la vittoria della serata. Concludono i Silent, Exile & Cunning, giovane band indie rock il cui nome particolare è una citazione di Joyce tratta da Il ritratto dell’artista da giovane. Tecnicamente validi, dialogano creando sintonia con un pubblico che ormai popola l’intera piazza. Tra i brani eseguiti durante la serata, anche alcuni tratti da EXÙ: album di 8 tracce registrato in studio e pubblicato lo scorso aprile. Convincono la giuria tecnica che affida loro il voto più alto, tuttavia non sufficiente a superare i The Beerers – che abbiamo avuto occasione di intervistare tra una performance e l’altra.

 

Inchiostro – The Beerers: chi siete, da dove venite, cosa fate?
Siamo in 4: Marcello alla batteria, Riccardo al basso, Michele alla chitarra, Francesco alla chitarra e alla voce. Il nostro gruppo nasce nel 2009 con Francesco e Michele: dopo un po’ di cambiamenti di formazione finalmente con l’arrivo del nuovo batterista siamo riusciti a ripartire con più passione, grinta e sintonia. Ci esprimiamo attraverso un brit rock non particolarmente ricercato ma molto naturale nel gusto dei componenti. Suoniamo cover e pezzi nostri in inglese, che scriviamo senza un’idea decisa in partenza: i brani prendono spunto dalla vita di tutti i giorni – dalle serate con gli amici all’ amore.

The Beerers

E il nome?
Premesso che amiamo tutti la birra, all’inizio pensavamo di suonare meglio dopo aver bevuto un po’: poi ci siamo ricreduti. Ma ormai il nome ci piaceva ed è rimasto.

Com’è, secondo te, il panorama musicale pavese?
A Pavia, essendoci molti studenti, c’ è possibilità di suonare – anche di più rispetto ad altre realtà-  vero è che queste possibilità potrebbero essere meglio sfruttate.

E in Italia, tra case discografiche, etichette indipendenti e social network come vedete la situazione?
La situazione è “grigia”, ora come ora. Grazie alle ultime tecnologie è possibile raggiungere ottimi risultati e prodotti di qualità, ma la promozione delle proprie opere avviene solo ed esclusivamente attraverso un “aggancio” – le stesse etichette discografiche.

 

Verso mezzanotte, come da accordi, gli amplificatori si spengono. L’ UMF è riuscito degnamente a decollare, graziato per qualche ora dalla pioggia.
La prossima serata sarà mercoledì 29 maggio, stesso luogo, stessa ora: Piazza Leonardo Da Vinci 21:30 con YUGA, Attention Slamp e The Last Project.

@hagliannicheha

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *