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Sport, Serie A / Tutto può succedere

di Simone Lo Giudice e Giuseppe Enrico Battaglia

Jack Nicholson e Diane Keaton se ne accorgono in una pellicola del 2003. Con l’amore che fa capolino nella vita di due persone emotivamente in letargo, forse da troppo tempo. Succede nel quotidiano, capita nel calcio. L’Epifania 2013 regala carbone alle grandi e gioie alle piccole. Cadono Inter, Juventus e Fiorentina per la gioia delle rispettive Udinese, Sampdoria e Pescara. In fondo, nella vita come nel calcio,  tutto può succedere.

L’ultima giornata del girone di andata si apre col successo in rimonta della Lazio di Petkovic. Nelle ultime 6 partite sono arrivati 16 punti con legittime ambizioni Scudetto in allegato. Piace la tempra mentale di questa squadra, un mix perfetto di talento ed esperienza. Da molti anni la Lazio occupa posizioni di prestigio per lungo tempo, prima di calare alla distanza. Petkovic dovrà superare questo ultimo ostacolo, che separa la sua squadra dalla competitività assoluta.

Il lunch match va di traverso all’Inter, che contro l’Udinese di goal ne prende tre e cade ancora una volta. Appena 7 punti conquistati negli ultimi 18 a disposizione, ma soprattutto preoccupa la realtà di una squadra smarrita. Stramaccioni ha costruito le fortune di inizio stagione sulle anomalie della sua squadra, priva di gioco proprio e incline a vincere per emulazione di quello avversario. Scoperto il trucco, è venuta a mancare l’Inter. Che pure sul mercato lascia molto a desiderare con l’acquisto dell’attempato Tommaso Rocchi, mentre il caso Snejider continua a tenere banco nella sua dilemmaticità.

Il pomeriggio premia le Cenerentole Sampdoria e Pescara, lasciando a piedi nudi rispettivamente Juventus e Fiorentina. Fa clamore il ribaltone subito dai Bianconeri in casa, con la Sampdoria di Delio Rossi che compie l’impresa perfino in inferiorità numerica. Sconfitta che non può svilire il lavoro fatto da Conte, ma che dimensiona le potenzialità di questa Juventus comunque battibile. Le cadute stagionali sono già tre dopo appena diciannove partite, un’enormità considerando l’imbattibilità incensata lo scorso anno.

Cade Conte, inciampa Montella col Pescara. La Fiorentina perde l’imbattibilità casalinga al termine di un match che non ha saputo sbloccare quando doveva. Passaggio che comunque non graffia il curriculum di questa Viola, impreziositasi anche sul mercato con l’arrivo del convalescente Giuseppe Rossi. Il terzo posto dopo diciannove giornate è una base solida per costruire un grande girone di ritorno.

Vince il Milan contro il Siena e il bottino delle ultime sei partite sale a 15 punti. La cessione di Pato, un anno dopo il mancato accordo col PSG, fotografa l’insana gestione milanista degli ultimi anni. I tifosi rossoneri si consolano con un presente meno grigio rispetto allo scorso agosto. La felicità di Stephan El Shaarawy ha contagiato tutto l’ambiente, in cui almeno si è tornati a respirare serenità in una stagione diversamente vincente.

Felicità al San Paolo, dove la Roma di Zeman cade sotto i colpi di un Cavani strepitoso. Mazzarri vince grazie alla solidità di un Napoli che nel Matador finalizza il suo essere squadra. Mentre la qualità di Totti e compagni non va oltre il solito fumo negli occhi avversari.

Dopo questa giornata, la classifica prende forma in maniera forse più netta: la Juve dirige le operazioni in quanto squadra da battere, mentre Lazio e Napoli sono le sole possibili alternative all’egemonia bianconera.

 

Edinson Cavani voto 9: fagocita la Roma e rende dolce il ritorno alla routine del Napoli di Mazzarri. Incanta e si diverte esso stesso, forte di una media realizzativa fuori parametro.TIRATORE SCELTO

 

Mauro Goicoechea voto 4: ogni volta che il sopracitato Matador è a meno di 20 metri dalla porta, si vedono i lacrimoni di nostalgia della tata. Lei lo aveva sempre messo in guardia dall’uomo nero, lui ne ignorava la fisionomia. Confusionario, su due dei tre goal di Cavani ha colpe palesi. IMPAURITO

 

Paul Pogba voto 4,5: sostituito dopo una prestazione da buttare via, va in crisi mistica non riconoscendosi come centrale di centrocampo. E ieri mister Conte lo ha mandato a letto senza cena. DISPERSO

 

Mauro Icardi voto 8,5: lancia un osso a Peluso e lo tiene alla larga in occasione delle due reti, nelle cui azioni si dimostra cinico e spietato. La Samp non poteva mandarlo al mondiale under 20, e se continuerà così saluterà i suoi ex compagni dal Brasile, tra 18 mesi. MVP

 

Luis Muriel voto 7,5: sgroppa come un puledro purosangue per 90 minuti, inanellando una rete e un’espulsione tra i vari altri meriti. Juan Jesus è stato avvistato nella notte alla Pinetina, preda del sonnambulismo, mentre correva urlando il nome del colombiano, il quale capitalizza al meglio la chance che gli concede mister Guidolin. GAZZELLA

 

Mattia Perin voto 8: passano le festività, ma rimane inalterata la sua capacità di moltiplicare pani e pesci. Su di lui si infrangono le speranze viola di fare punti, e il potenziale di cui dispone è una lieta novella per il calcio italiano tutto. MURO

 

per bocciare il pagellista su Twitter: @_batrax

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