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Turista per un giorno #3- In visita alla Certosa di Pavia

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Anche queste vacanze sono giunte al termine e dobbiamo accettare che le amate feste sono volate via. The end, andate, se ne riparlerà l’anno prossimo. In più, la neve non sembra accennare a cadere e si alternano giorni grigi a giorni quasi primaverili, se non fosse per il freddo costante. Detto ciò, ho una proposta per voi: perché non uscite dal vostro nido e partite all’avventura per smaltire tutto ciò che avete accumulato come orsi in letargo durante i pranzi e le cene in famiglia? E non dite “io no”, non vi azzardate, so che nessuno è scampato ai parenti e alle abbuffate. La meta dove vi “porterò” oggi è la Certosa di Pavia. I pendolari più esperti sapranno bene che passando in treno dalla località Certosa sembra che a dominarla siano solo campi sconfinati; la notizia è che in realtà cela un luogo d’interesse niente male: la Certosa, appunto. State calmi, non è il formaggio, non pensate solo al cibo. La Certosa di Pavia, Gra-Car (Gratiarum Carthusia – Monastero di Santa Maria delle Grazie) è un complesso monumentale storico che comprende un monastero e un santuario, e se lo dice Wikipedia c’è da fidarsi. Ve la farò breve, il duca di Milano del tempo, Gian Galeazzo Visconti la fece costruire per sua moglie Caterina alla fine del 1300 e fu abitata da Certosini, Cistercensi e Carmelitani, e poi ancora Cistercensi e Certosini che ci sono rimasti fino ad oggi. Non mi dilungherò nella storia perché una volta giunti sul posto, se vorrete saperne di più potrete approfittare della presenza di un monaco che sarà più che lieto di illustrarvi la storia di quei luoghi, e sicuramente la racconterà meglio di me. Con meno di 2 euro e 10 minuti di treno o di pullman, come preferite, vi ritroverete quasi in campagna. E qui viene il bello: dalla stazione dovrete costeggiare a piedi il perimetro della Certosa, e non vi sono altri modi per arrivarvi, a meno che non facciate i pigri e andiate in macchina, ma vi prego, non fatelo. Camminare sul ciglio della strada in mezzo ai campi potrà farvi ricordare di quando andavate da piccoli a giocare nell’erba, e se siete sempre state persone da mare e non siete mai passati dalla campagna… bhe, vorrà dire che proverete l’ebrezza di una giornata diversa! Dopo la vostra breve passeggiata, arriverete all’ingresso di quella che è una delle più importanti attrazioni culturali pavesi e lombarde. Ovviamente vi consiglio di lasciarvi ispirare dal viale alberato, Viale Certosa appunto, che vi introduce alla scoperta di questo posto, con quante più foto riusciate. Una volta arrivati potrete iniziare la vostra visita riguardo alla quale vi lascio carta bianca, ma una cosa è certa: entrare nella Certosa vi farà venire il torcicollo, è impossibile infatti staccare gli occhi dal cielo stellato del soffitto. Dato che ormai i pranzi e le cene delle vacanze li avrete in parte smaltiti, potrete lasciarvi attirare, alla fine della visita, dai prodotti tipici e non, confezionati dai monaci che vi abitano e che li vendono in un piccolo negozietto. Un’ultima cosa che vi raccomando è di controllare gli orari sul sito della struttura perché variano in base alle stagioni. Ma gli orari non sono l’unica cosa a cambiare, anche la Certosa appare diversa in base alla luce e ai periodi dell’anno: ha un fascino intramontabile che non stona mai con il paesaggio circostante. Può essere nostalgica con la tipica nebbia padana, romantica quando il viale antistante si colora delle foglie rosse dell’autunno, o abbagliante nei mesi in cui il sole ne illumina pienamente la facciata.

Quindi non avete scuse, la Certosa di Pavia è un’ottima metà per tutti i gusti e per ogni stato d’animo!

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