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Trump, un ritorno al 1961?

Con l’elezione del nuovo Presidente USA sono state avanzate numerose proposte, tra queste spicca la promessa riguardo la costruzione di un muro “bello e imponente” al confine con il Messico.

Le barriere di separazione tra Stati Uniti e Messico sono iniziate nel 1994 con Bill Clinton (Partito democratico). L’attuale barriera corre lungo la frontiera tra Tijuana e San Diego, e altri tratti di muro sono stati costruiti in Arizona, Nuovo Messico e Texas. Negli anni è stata lasciata a se stessa la rinomata area del Camino del Diablo, un vecchio percorso dell’epoca dei conquistadores che oggi viene spesso usato da parte degli immigrati clandestini che cercano di violare la frontiera con gli Stati Uniti.

Ricordiamo Nogales in Arizona: luogo protetto da un vero e proprio muro ma che i narcos messicani riescono comunque a superare per muovere la droga tramite dei tunnel clandestini. L’obiettivo di Trump è quello di costruire appunto un muro lungo 3200 km. con droni che sorveglieranno la zona, telecamere a infrarossi, sensori di movimento, illuminazione ad alta intensità, 18000 agenti di frontiera e chi più ne ha più ne metta.

Per la realizzazione del muro serviranno 10 miliardi di dollari, finanziamento che deve essere fornito interamente dal Messico, ma il presidente messicano Enrique Nieto respinge questa ipotesi. Trump ha dichiarato durante la campagna elettorale che se il Messico non pagherà il muro, bloccherà le rimesse degli immigrati messicani verso il Paese d’origine, usando una clausola del Patriot Act statunitense progettato per fermare il finanziamento del terrorismo. Trump ha suggerito altre opzioni per finanziare la costruzione della barriera, tra cui l’aumento delle tasse sulle domande di visto, dazi più alti per le carte di attraversamento delle frontiere e l’applicazione di tariffe commerciali sfavorevoli al commercio con il Messico. Gli  irregolari spesso si sono trovati nella condizione di dover scegliere se attraversare i quadranti sorvegliati oppure sfidare il Camino del Diablo con condizioni climatiche e insidie di ogni sorta.

Dal 2001 sono stati numerosi gli immigrati trovati senza vita nella regione, quasi 2500. Dal 2010 al 2015 la polizia di frontiera ha sparato e ucciso 33 persone che provavano ad attraversare la frontiera. La domanda sorge spontanea: Trump sta facendo passi indietro? Stiamo tornando al 1961? Ovvero l’anno in cui la Repubblica Democratica Tedesca fece costruire il muro per evitare la libera circolazione tra Berlino Est e Berlino Ovest, simbolo della cortina di ferro durante la Guerra Fredda.

La realtà dei fatti è che il traffico illegale di stupefacenti, per un mercato come quello degli USA che non conosce “inappetenza”, deve essere limitato se non fermato. Ciò che viene richiesto è sicurezza, che non si limita soltanto a questo ma anche all’espulsione di milioni di clandestini con precedenti penali e per Trump non c’è nulla di discriminatorio in questo.

Certo è che l’America si sta facendo sentire, molte sono le proteste contro il tycoon alla Casa Bianca.

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