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Tritium-Pavia. Dopo cinque sconfitte di fila, un piccolo segno di ripresa per gli Azzurri.

di Fabio Muzzio

 

Chi mi conosce lo sa: in estate non ero affatto ottimista sul Pavia del Centenario. Ma non mi aspettavo che fosse messo così male a una giornata dal giro di boa.

Gli azzurri, guidati per la prima volta in maniera ufficiale da Claudio Sangiorgio, terzo Mister in sedici giornate, escono per la seconda volta indenni dal Brianteo, notiziona questa, perché la tradizione non sorride mai in quello stadio. L’avversario non erano i soliti biancorossi monzesi, che hanno la corona ferrea nel loro Duomo, ma la Tritium, che ha 14 punti in più di noi in classifica e non può giocare a Trezzo sull’Adda (paese delizioso), perché lo stadio (l’ho visto quando scrivevo di Eccellenza) non è omologato per la Lega Pro1.

Detto questo il buon Sangio è soddisfatto, ma non poteva dire altro, il Pavia muove la classifica dopo cinque gare senza punti, arriva a 9 in classifica e rimane penultimo. Se, invece, depurassimo la classifica dai punti di penalizzazione (legittimi) il Foligno ci sarebbe davanti: sul campo, quindi, siamo ultimi. Difficile non esserlo con una misera vittoria in sedici gare. E il 2011 si chiude con lo 0 alla voce vittorie in trasferta.

Gli inviati al Brianteo (in pavese li chiamo amis) mi hanno raccontato nel dopogara come è andata: benino a inizio contesa con un palo di Marchi e il gol di Falco, ma quando la Tritium ha preso in mano le redini del gioco ci ha dominato. Se il pareggio è arrivato con Bortolotto, rimediando un contropiede in trasferta, a tempo scaduto e in vantaggio (!) nella ripresa si è sofferto, Facchin ha salvato la porta in tre occasioni, la difesa ha ballato la rumba e il cha cha cha. Il palo di Floriano alla fine della partita ha pareggiato il conto dei legni e concesso un punto che dicono faccia morale. Non il mio.

La sensazione che ho ricavato in casa e da quello che mi raccontano i trasfertisti del ribattezzato “Mai una gioia tour” questa squadra di più non può dare. I limiti sono evidenti, alcuni elementi hanno reso meno del previsto, altri hanno perso la bussola già in estate, qualcuno comincia a dare segni di flessione fisica, dopo aver tirato la baracca per un intero girone. E adesso?

La domanda sembrerebbe diventata la rubrica nella rubrica: la lagnanza del lunedì.

Alessandro Zanchi, la scorsa settimana, oltre al botta e risposta con Lele Domenicali sulle colonne del giornale locale, si è dichiarato responsabile della situazione, promettendo di operare sul mercato di gennaio, affinché la squadra diventi competitiva.

Il Sangio, che ricordo sgroppare sulla fascia come un saetta, alla faccia del gioco veloce che sento esaltare oggi, non sappiamo cosa abbia richiesto per dare morale anche ai tifosi; occorre ricordarsi un piccolo particolare: il mercato non riaprirà solo in via Alzaia, quindi non bisogna solo rinforzarsi, ma farlo più delle altre.

Voci che corrono sulle tastiere dicono che la Spal avrà un’altra penalizzazione il che potrebbe portarci al terzultimo posto, ma sempre distanti dalla salvezza diretta che, attualmente, è sette punti più in su dove si trova la Reggiana di Amedeo Mangone, che sarà la prima avversaria del 2012.

Nella settimana in cui abbiamo festeggiato San Siro probabilmente non si poteva chiedere di più a San…Giorgio, che potrebbe ritrovarsi al posto della Minerva se riuscisse a compiere il miracolo di salvare questa squadra.

Domenica arriva il Foggia, che ha rifilato tre pere alla capolista Ternana: Sangio, cominciamo a fare la richiesta di rimozione della dea della guerra?

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