Attualità

Tribunale di Torino: 16 anni ai responsabili della Strage Eternit

di Andrea Gobbato

 

Lunedì 13 febbraio il Tribunale di Torino ha espresso la propria sentenza riguardo al processo Eternit: i due industriali ed ex-proprietari della ditta divenuta tristemente famosa, lo svizzero Stephan Schmidheiny(64 anni) e il belga Loius de Cartier (91 anni) sono stati condannati in primo grado a 16 anni di carcere ciascuno. Gli imputati sono stati inoltre condanatti a coprire interamente le spese processuali e a risarcire i comuni e i singoli cittadini che si erano costituiti parte civile: 25 milioni al comune di Casale Monferrato (la cui giunta, in seguito a mille polemiche e alla pressione dell’opinione pubblica, aveva rifiutato appena una settimana prima un’offerta di 18 milioni di euro dall’imprenditore svizzero per abbandonare il processo), 20 milioni alla Regione Piemonte, 5 alla Asl e 4 al comune di Cavagnolo. Più altre svariate centinaia di migliaia di euro per le famiglie delle vittime, in una lunga lista straziante e apparentemente senza termine.

I rappresentati delle parti civili, primi tra tutti Bruno Pesce dell’Afeva (Associazione Famigliari e Vittime dell’Amianto) e i magistrati Raffaele Guariniello e Gian Carlo Caselli, si sono detti soddisfatti, arrivando addirittura a parlare di una “sentenza storica che riscriverà  una parte della giurisprudenza“.

Si chiude così il primo capitolo di una delle storie più drammatiche e tristi della storia del lavoro italiano. A breve avrà inizio anche l’Eternit-bis, il processo per le vittime dell’amianto dopo il 2008 (anno in cui è stata chiusa l’istruttoria del processo attualmente in corso), in modo da portare giustizia in una tragedia che non sembra voler aver fine. Sperando che almeno questa volta tutto non si risolva in una bolla di sapone.

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