Treni e vacanze: tutti in Interrail!
Ebbene sì, finalmente l’estate è alle porte e, a parte la sessione di esami imminente… una volta terminata questa si potrà partire per le vacanze! Da bravi amanti dei treni, sicuramente i vostri amici “a quattro rotaie” vi mancheranno e allora…perché non pensare di trascorrere le vacanze estive proprio in loro compagnia?
Una parola: Interrail. L’avete mai sentita? Forse sì, forse no, forse no ma vi immaginate cosa possa voler dire, forse sì ma non avete mai capito cosa significhi esattamente. Da bravi studiosi partiremo con l’analizzare l’origine etimologica della parola: Inter (dal latino “tra”) e Rail (dall’inglese “ferrovia”). Chiaro no?!? Va bene, forse non tanto, l’etimologia non aiuta molto, allora forse è meglio provare a spiegare in parole povere di cosa si tratta. Il termine, come si è già capito, è un ibrido che sta semplicemente ad indicare una tipologia di viaggio, in treno, che consiste nell’attraversare più paesi europei spostandosi da una città all’altra, da un paese all’altro, con un unico biglietto che consente di accedere a qualsiasi (qualsiasi è una parola grossa ma ne parleremo meglio in seguito) treno europeo a patto che si viaggi in seconda carrozza (sì, anche voi che fate i borghesi acquistando il biglietto per la business class sul Frecciarossa quando è scontato e costa come l’economy).
In realtà, volendo, ci si può anche spostare da una città all’altra all’interno dello stesso paese sfruttando un tipo di pass apposito. Il biglietto da acquistare in via preliminare è infatti un Pass il cui costo varia a seconda che si circoli in più stati (Global Pass) o in uno solo (One Country Pass) e in base a quanti giorni si decide di stare via (dai dieci giorni viaggiando cinque, quindici giorni o un mese viaggiando sempre). È meglio acquistarlo con un po’ di anticipo per questioni di spedizione e possibili contrattempi vari (viene spedito dai Paesi Bassi), ma di base la consegna è piuttosto veloce e in caso di errata compilazione del biglietto o di problemi di recapito, la compagnia si fa carico di eventuali rettifiche rispedendo il kit a spese proprie e aggiungendo in omaggio un cadeau.
Visto che si tratta di un biglietto valido in qualsiasi paese dell’Unione Europea, bisogna pianificare un itinerario di viaggio più per una questione organizzativa che per altro: il biglietto si compila man mano che il viaggio prosegue, alla “on the road”, diciamo. Il fatto di scegliere prima dove recarsi può essere vantaggioso per diverse ragioni quale quella di poter così prenotare i luoghi dove pernottare anche se molti sostengono che partire all’avventura senza prestabilire nulla sia più entusiasmante e adrenalinico (in sostanza fa molto più Bear Grylls a scuola di sopravvivenza). Senza dubbio lo è, ma avere la certezza di un tetto sopra la testa e un paio di lenzuola calde al momento dell’arrivo in un paese straniero senza alcuna conoscenza del posto e magari della lingua (una lingua tipo il polacco, tanto per dire, che non si impara esattamente in quattro e quattr’otto), non è poi tanto male, ve lo assicuro! Oltretutto una piccola raccomandazione è quella di accertarsi fin da subito che i treni da prendere non siano da prenotare obbligatoriamente altrimenti, se non lo si fa, si rischia di salire a bordo con il proprio biglietto Interrail nuovo di pacca ed essere rispediti giù da un controllore, magari pure Deutsch e poco affabile, perché non si è in possesso di reserved seat.
Il pass vale su tutti i treni, è vero, ma alcuni, come gli Intercity più “lussuosi” di solito richiedono una prenotazione del posto. Viaggiare sulla moquette non è poi tanto male, tuttavia potrebbe diventare disagevole nel caso di viaggi parecchio lunghi o affollati (esempio la tratta Praga- Varsavia di quasi dieci ore, anche se i controllori polacchi sembrano essere parecchio gentili e accondiscendenti e se il treno non è tanto pieno vi fanno sedere tranquillamente con un «Dobrze dobrze» e una faccia da “diamogliela buona per questa volta a ‘sto poveraccio”).
A differenza dei treni delle ferrovie italiane, secondo il parere di molti, nel resto d’Europa o, perlomeno, nell’Europa del Nord, tendenzialmente il sistema funziona meglio: c’è più organizzazione e chiarezza, più varietà di orari anche per le tratte lunghe, maggiore comfort (potrebbe addirittura capitare di finire sul treno dove il personale di bordo passa per distribuire gratuitamente bottigliette d’acqua nei giorni più caldi). Salvo poi ritrovarsi sperduti in una qualche stazione al confine con la Repubblica Ceca senza un’indicazione, che sia una, in inglese; personale che sembra uscito direttamente dalla serie di “Masha e Orso”; zero bar se non un misero tabacchino che vende cianfrusaglie e bottigliette di assenzio sottobanco; un unico treno diretto verso il resto del mondo civilizzato in quattro ore di attesa. Ma i bagni sono super puliti, questo sì. Comunque si tratta di cose che possono capitare, insomma piccoli disguidi che diventeranno di sicuro avventure e aneddoti da raccontare negli anni a venire ad amici, parenti, nipotini.
Perché Interrail è questo, un’avventura e una magnifica ed unica possibilità di conoscere il mondo (ok, in modo ristretto, ma comunque fuori dalle quattro mura di casa) percependo ogni meta come più vicina e raggiungibile anche perché, se ci si può arrivare in treno, fa subito “a due passi da casa”, anche se si sa che non è davvero così, ma questa illusione rende il tutto ancora più magico. Interrail aiuta a conoscere il mondo, ma anche a conoscere sé stessi, che si parta da soli o in compagnia di qualche altro amico sbandato che ama le avventure. Ed è questa una componente fondamentale: essere pronti a tutto, con coraggio e anche un briciolo di incoscienza, perché no: occasioni così capitano raramente e vanno sfruttate a pieno.
La domanda, tuttavia, a questo punto potrebbe sorgere spontanea: a quale scopo parlare di Interrail in una rubrica sui pendolari e i treni? Beh, perché i treni c’entrano, eccome. Treni che possono essere anche “amici” e compagni, non solo “boia” che tutti i giorni alle sei di mattina ci aspettano alla forca per l’esecuzione quotidiana del viaggio verso scuola e lavoro. Ci si possono trascorrere anche le vacanze (e in Interrail ci si passa davvero tanto tempo) e non sembra più così tragico, anzi. Non c’è niente di più spettacolare ed emozionante di vedere il sorgere e il tramontare del Sole dal finestrino di un “carro bestiame” di treno super afoso (che sembra comunque fantastico) che ti porta in Germania accanto a persone sconosciute che nel giro di qualche ora diventano piacevoli conoscenze; non esiste stupore più grande di quello che si prova nel vedere sui cartelli delle stazioni non più i soliti Milano e Pavia, ma nomi di città straniere magari letti sui libri di Storia, impronunciabili ma che conservano comunque il loro fascino. “Mamma, sono a Szczecin Główny! WOW!”.
Perciò, per chi davvero volesse provare un’esperienza irripetibile e da pendolare diligente fosse interessato a conoscere anche l’altra faccia dei treni…Interrail è qualcosa in cui buttarsi a capofitto almeno una volta nella vita. Zainone in spalla e provare per credere.
Fonti: personalissima eccezionalissima indimenticabilissima esperienza.