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Tramp al Volta: il circo non è arte di serie B

Giulio Lanzafame è un nome che ha saputo presto farsi strada nel panorama internazionale del circo contemporaneo. Catanese di origine, per la sua formazione si spinge sempre più a nord, accumulando esperienze presso la prestigiosa Performing Art University di Torino e diplomandosi all’École nationale de cirque di Montréal. Le produzioni a cui ha partecipato hanno attraversato tutti e cinque i continenti e ora sta portando in Italia uno spettacolo di cui è sia autore che interprete: Tramp. Preceduto da una ventina di repliche, sabato 16 dicembre Tramp ha raggiunto il palco pavese del Teatro Volta, accolto da una discreta presenza di spettatori.

Tramp è la storia di un uomo e dei suoi fallimentari tentativi di compiere banali azioni quotidiane. Classici impedimenti clowneschi ad intralciare la riuscita di gesti elementari: il sedersi su una sedia, l’infilarsi un paio di pantaloni e la lettura di un giornale si trasformano in battaglie grottesche contro il mondo delle cose. Mimiche irresistibili e situazioni ridicole accompagnano il virtuosismo tecnico: palline in crescendo per il numero di giocoleria e un cambio d’abiti sospeso a mezz’aria.

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La scenografia è povera ma ben orchestrata: un cumulo di scatoloni di cartone accatastati. Il racconto di un vagabondaggio impossibile rafforzato dalla scelta musicale: a tratti allegra, a tratti più malinconica ma sempre suggestiva. A bocca aperta come spesso accade davanti ad esibizioni circensi, il pubblico ha applaudito caldamente l’artista, che si è poi unito al brindisi collettivo di fine serata.

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Ma sabato 16 dicembre non è stata l’unica data pavese per Giulio Lanzafame. Due laboratori condotti dall’artista catanese hanno preceduto e seguito Tramp. Venerdì 15 e domenica 17 dicembre ne sono stati rispettivamente proposti uno di giocoleria e di equilibrismo, presso la sede di Giocolarte, l’associazione pavese che si occupa di giocoleria e animazione. Un bagaglio di precisi consigli tecnici e una massima pedagogica utile per qualunque disciplina artistica: rapportarsi ad un nuovo esercizio crea difficoltà a chiunque si cimenti, sia che la sua esperienza si misuri in mesi o anni. E dunque qual è la via per ascendere la vetta? Provare, riprovare e riprovare ancora.

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Dallo spettacolo, e in modo ancora più evidente dai laboratori, emerge una verità da cui fuorvianti suggestioni romantiche hanno lentamente allontanato: il lavoro dell’artista è fatica e ricerca continua; il talento senza il metodo non è niente, la creatività senza la tecnica non esiste. Per i profani l’incontro con Lanzafame ha rappresentato l’opportunità di scoprire l’arte circense depurandola dagli stereotipi grossolani che le gravitano attorno: la visione secondo cui l’artista da circo sarebbe la versione un poco più raffinata di Ronald McDonald.

La dignità artistica del circo è  il tema che ha attraversato questi tre questi giorni, esplicitato nella conferenza stampa di venerdì 15, a cui hanno partecipato anche il direttore artistico di C.L.A.P. Spettacolodalvivo, Luisa Cuttini e Ilaria Cristiani, assessore del Comune di Pavia: le due realtà che hanno dato vita alla stagione 2017-18 del Volta. Dall’incontro con Lanzafame emerge un’immagine del circo che si distanzia dallo stereotipato salto nel cerchio infuocato del leone, per avvalorare la propria radicale artisticità: e Tramp  si inserisce trionfalmente in quest’ultima e auspicata prospettiva.

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