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Tiziano Scalvi al Festival dell’Illustrazione di Pavia

di Giacomo Onorati

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Il Palazzo del Broletto ha ospitato l’affettuoso omaggio a Tiziano Sclavi, autore di romanzi, racconti, canzoni ma soprattutto fumetti (è il papà di Dylan Dog, e scusate se è poco!).
La mostra “I volti di Tiziano”, inaugurata giovedì 5 marzo  e  visitabile fino al 26 aprile, è stata promossa nell’ambito del Festival dell’Illustrazione di Pavia, manifestazione che unitamente  al proposito di riconoscere la dignità letteraria e artistica del Fumetto si  propone quello di celebrarne  i talenti pavesi.
Infatti, così come  Mino Milani  (protagonista della scorsa edizione) anche Tiziano Sclavi ha natali nel Pavese, più precisamente di Broni, e proprio queste terre sono spesso diventate cornice delle  sue storie, ispirando quei paesaggi cupi e desolati raccontati in alcuni  romanzi.
L’inaugurazione ha visto la presenza dello stesso Sclavi, la cui riservatezza non lo porta spesso a prendere parte a manifestazioni pubbliche, ma che per questa volta si è pazientemente messo a disposizione degli ammiratori, accorsi in gran numero per l’occasione. Gesti d’affetto sono provenuti anche dagli amici, compagni di scuola e insegnanti che hanno conosciuto Tiziano nel corso della sua gioventù.


All’evento hanno partecipato tra gli altri anche l’illustratore Angelo Stano, che ha raccontato l’incontro creativo che ha portato a Dylan Dog, e l’editore Sergio Bonelli, che ha ricordato con sincera ironia i 30 anni di collaborazione e amicizia con l’autore.
La mostra raccoglie una  notevole collezione di reliquie dylaniate: tra i quali la sedia dello scrittoio su cui l’Investigatore dell’Incubo scrive i suoi diari notturni, l’inseparabile paio di Clarks, il mitico galeone, per non parlare poi delle tavole originali realizzate da Angelo Stano e da altri famosi illustratori.
Particolarmente emozionante è la corrispondenza intercorsa tra un trentenne Sclavi e Natalia Ginzburg nei primi anni ’80, testimone delle speranze, delle difficoltà e dei mille dubbi di un giovane autore con tanta voglia di  raccontare delle storie.
Nelle sue opere di narrativa, Tiziano Sclavi ha descritto in modo vibrante le ansie e le insicurezze del nostro tempo, l’orrore silenzioso della ripetitività dei comportamenti e l’inquietudine che si cela dietro la placida vita di provincia; il tutto con un uso innovativo della lingua, che combina stili e generi diversi di scrittura.
Se vogliamo parlare poi di Dylan Dog e del modo in cui abbia rivoluzionato il panorama dell’editoria italiana, coniugando il concetto di fumetto d’autore con quello di fumetto popolare, allora dovremmo discorrerne per un’ intera conferenza.  In una tale ipotetica situazione, ad un certo punto, qualcuno in sala si alzerebbe e con calma, a sguardo basso, direbbe:<< Ragazzi, sono solo fumetti!>> e forse quella persona sarebbe proprio Tiziano.

Un pensiero su “Tiziano Scalvi al Festival dell’Illustrazione di Pavia

  • noooooooooooooooooooooooooooooooooooo!

    ma che Xazzo…Xorca Xroia! viene sclavi a pv e io non ci sono!

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