Tempo di Libri 2018- La parola agli editori (e non solo)
di Claudia Agrestino e Sandra Innamorato
Cinque giorni di ospiti internazionali e nostrani, 850 conferenze e panel, cinque sentieri tematici affrontati, 97.240 biglietti staccati, 425 espositori con i loro stand pronti ad accogliere nel loro mondo di carta i visitatori incantati alla ricerca del libro perfetto o di soluzioni editoriali innovative. Ma Tempo di Libri, per tanti, è stato anche “dell’altro”, reso possibile da questo mix vincente di elementi: la possibilità di scoprire cos’è davvero il grande mondo che definiamo editoria e che sfugge, qualificandosi semplicemente con questo nome, alle maglie di una più accurata definizione. Parlare di “editoria” non vuol dire parlare solo di casa editrice e di editori ma anche di distributori, librai, lettori. Vuol dire parlare del “libro” e della sua storia, dalle primissime pagine abbozzate alle copie riposte sulle mensole in casa propria. E nemmeno solo di libri, se vogliamo, ma di tanti altri prodotti che rientrano nella non più precisa dicitura di “prodotti editoriali”. Dando la possibilità di passare da uno stand all’altro, da piccoli a grandi editori, da libri a manuali, da narrativa a cucina, da manoscritti a ebook e oggetti d’antiquariato…Tempo di Libri ha permesso a chi ha partecipato di immergersi, forse per la prima volta, fin sopra la testa, nel mare immenso e affascinante dell’editoria.
Anche noi di Inchiostro ci siamo lasciati rapire dalla meravigliosa varietà di questo ecosistema e abbiamo così approfittato della nostra permanenza in fiera per passeggiare tra i vari padiglioni e chiacchierare con chi nel mondo dell’editoria ci lavora tutti i giorni e assiste alle tante novità che, complici nuove tecnologie e radicali cambiamenti delle abitudini di consumo e lettura, lo stanno investendo.
Quello che vi proponiamo è un piccolo confronto su alcuni “temi caldi” tra sei diverse realtà che coesistono nel mondo editoriale: grandi case editrici generaliste e multimediali, grandi case editrici di settore, editori di saggistica, distributori e piccoli editori.
Lettura su carta e lettura in digitale
«Dal 2000 il Libraccio è libraccio.it e dal 2009 è in società con ibs.it. Il nostro fatturato online raggiunge il 30% e, anche in questo caso, ricreando la stessa tipologia che il nostro marchio realizza in formato cartaceo: una libreria mista, fatta di nuovo e di usato in tutti i settori che riguardano il prodotto libro, ma anche tutto ciò che gli è affine, come la musica e il cinema. Tra le nostre chicche abbiamo dvd o Lp da collezionismo, prodotti vintage e introvabili, pezzi d’antiquariato e modernariato.»
Edoardo Scioscia -socio fondatore e amministratore del Gruppo Libraccio
«Noi lavoriamo sulla saggistica, sia tecnica che scientifica o generale, non facciamo narrativa. I nostri sono libri che rispondono a un’esigenza di pubblico, che si rivolgono a studenti o studiosi. Non è dunque un bene d’impulso la nostra pubblicazione, è piuttosto una necessità. Dal punto di vista delle vendite la parte cartacea sicuramente vince, il digitale rimane sugli indici percentuali nazionali, 3.30/4.30% di fatturato. L’80% delle nostre pubblicazioni esce anche in digitale, siamo sicuramente attenti a questo aspetto ma è un mercato che, negli Stati Uniti, dopo un primo momento di forza, ha rallentato, e che in Europa non è mai veramente decollato, mantiene una crescita molto rallentata.»
Marco Sbrozi-Direttore editoriale Hoepli
«HC offre la possibilità di leggere libri in formato ebook, che in Italia non vale tantissimo, rimane nel pubblico di lettori una passione molto forte per la carta. L’ebook è una componente in crescita del mercato, che però non esclude la carta: chi legge in ebook legge anche in cartaceo e viceversa.»
Greta Antonini-Marketing Assistant Harper Collins Italia
«Il Gruppo Mondadori distribuisce i suoi titoli in formato cartaceo, ebook e audiolibro su tutte le piattaforme online. All’interno dell’organizzazione esiste una divisione dedicata alla distribuzione dei nostri titoli in tutti i formati attraverso i canali online. Nel formato cartaceo i nostri titoli sono distribuiti su tutti gli store online (Amazon, IBS, feltrinelli.com, mondadoristore e altri); dal 2010 è stata inoltre creata una divisione focalizzata sulla produzione e distribuzione del formato eBook. Oggi quasi tutte le novità escono contemporaneamente sia in formato cartaceo che digitale, nel tempo inoltre è stata digitalizzata una grande parte del catalogo (oggi il Gruppo conta oltre 20K titoli in formato eBook). Da aprile 2017 il Gruppo ha inoltre lanciato la propria produzione di audiolibri presenti su Audible in formato abbonamento digitale fruibile da smartphone.»
Francesca Rossi-Digital Sales Manager Gruppo Mondadori
Il giovane lettore e il giovane “scrittore”
«Libraccio nasce alla fine degli anni ‘70, il nostro primo negozio apre nel ‘79, e nasce come distributore di libri per la scuola, come compravendita di libri usati per i giovani studenti, quindi il nostro pubblico naturale è un pubblico giovane. Il carattere imprenditoriale dell’azienda non ha infatti mai tradito le sue origini, continua a rivolgersi a un pubblico appassionato di lettura e di ricerca attraverso il recupero di libri o usati, ma non solo.»
Edoardo Scioscia -socio fondatore e amministratore del Gruppo Libraccio
«Attualmente la nostra casa editrice non ha una linea per bambini e ragazzi sotto i 14 anni, ma ci stiamo approcciando al mondo dei nuovi “fenomeni” a loro vicini: star dei social e di Youtube come Sivi Show e giovani cantanti come Ghemon. Seguiamo i trend del momento orientandoci verso ciò che i giovani vogliono, cercano e seguono per poi accontentarli con un prodotto culturale come può essere, appunto, il libro.
Abbiamo pubblicato ultimamente diversi libri scritti da giovani emergenti, che abbiamo trovato facendo scouting sui social network e sulle piattaforme di social writing come “20lines”. Il contenuto è quindi sempre più crossmediale: portiamo la storia di questi personaggi all’interno dei libri da altri mondi.»
Greta Antonini–Marketing Assistant Harper Collins Italia
«A livello di prodotto c’è una grande attenzione ai nuovi fenomeni del web (gamer, youtuber, instagrammer) attraverso la ricerca di autori e contenuti dalle nuove piattaforme di self publishing (Amazon e Wattpad).
Dal punto di vista del marketing lo sviluppo crescente dei social media e gli investimenti in campagne pubblicitarie su Google e Facebook: campagne social, di condivisione dei contenuti e su Instagram.»
Ufficio marketing Rizzoli
Il libro “della casa” e il libro del momento
«La nostra casa editrice ha un DNA molto femminile, il nostro amministratore delegato stesso è una donna. Oltretutto, cavalcando l’onda del cambio di tendenza che si è avuto a partire dagli anni ’70, sappiamo che oggi, nel popolo dei lettori, ci sono per la maggior parte donne. Prediligiamo la tematica femminile, ma non semplicemente storie d’amore: i libri che pubblichiamo raccontano storie di donne vincenti, protagoniste, eroine. Donne che affrontano momenti difficili della loro vita, come lutti, malattie, problemi famigliari, dimostrando grande forza nel superarli. Anche il genere thriller con protagonista femminile ha molto successo. Per i più giovani, andiamo incontro ai gusti moderni con prodotti come “Animali fantastici”.
I prodotti che ultimamente hanno avuto più successo sono stati i libri di Marco Bianchi, “Cucinare è un atto d’amore”, e di Sara Gazzini “C’è chi dice di volerti bene”.»
Greta Antonini–Marketing Assistant Harper Collins Italia
«Per quanto riguarda il libro ideale del momento, non esiste nessun ingrediente che assicuri il successo. Di certo una storia forte, autentica, e una scrittura brillante che ne sostenga l’impalcatura sono due elementi imprescindibili da cui partire. Il resto è passaparola, fortuna, richiesta del mercato, capacità di distinguersi all’interno del vastissimo panorama di narrativa.
Un genere che continua a destare interesse da anni è sicuramente il noir.»
Benedetta Bolis-Editor della Narrativa italiana Rizzoli
«Il settore di economia e business è sicuramente uno dei settori di punta della nostra produzione, i titoli che ne fanno parte funzionano sempre molto bene. La saggistica musicale è invece un settore che al momento sta riscuotendo molto interesse, titoli come “La storia del rock, del blues, del punk”, tutti volumi che mantengono la nostra filosofia: essere dei referenti, delle fonti di consultazione. “Progettare e costruire”, un titolo più classico che continua a funzionare bene, così come la saggistica storica.»
Marco Sbrozi-Direttore editoriale Hoepli
Piccole realtà
Una delle opportunità che eventi come la Fiera dell’Editoria offrono a chi sa coglierla sfruttando al massimo tutto il tempo trascorso tra uno stand e l’altro, è quello di conoscere realtà che fino a pochi minuti prima non si sapeva esistessero, perché minori, perché di nicchia, ma che risultano invece estremamente interessanti se analizzate dopo aver fatto quattro chiacchiere con i cosiddetti “grandi editori”. È il caso di un editore come Nino Aragni, casa piemontese, che in fiera espone le sue collane vestite di eleganti copertine blu scuro, essenziali, carta avorio. Una scelta stilistica non casuale che ben si adatta alle scelte editoriali. A raccontarcelo è Guido Duiella, libraio di Milano che in Fiera rappresenta la casa editrice. «Forse Nino Aragni può non sembrare di primo impatto una casa editrice “per giovani”, ma in realtà i suoi prodotti sono trasversali, libri che dove caschi caschi, insegnano sempre qualcosa e a tanti giovani lettori sono molto utili sia nel loro percorso di studi che non». Storia, epistolari, antichi carteggi, opere del periodo rivoluzionario francese, classici del giornalismo e riedizioni di intramontabili opere della nostra letteratura. «Opere che almeno una volta nella vita chiunque di noi ha sfogliato e apprezzato».
L’esperienza del libraio
Ed è proprio Guido a raccontarci poi il mondo dell’editoria da un altro punto di vista, quello del libraio che oltre a vendere i prodotti, stabilisce legami e contatti con un pubblico di tutte le età, ne carpisce gusti e abitudini di lettura. E nella sua libreria di Milano al rapporto con il pubblico, soprattutto giovane, dedicata enorme importanza: «Mi piace dare molto spazio sui miei scaffali a opere per e di giovani. Così espongo collane di poesia che sono particolarmente apprezzate, e dall’altro lato cerco di lasciar posto agli esordienti al primo libro che hanno già superato un vaglio iniziale». E ai giovani Guido vuole lasciare più spazio possibile convinto che «il sapere non è solo dei professori, dei colti. I giovani sanno molto e sono proprio loro a dover e doversi raccontare per far capire a noi delle vecchie generazioni in che direzione andrà il futuro». Da qui l’idea di “Il sapere giova(ne)”, iniziativa per cui «gli universitari che hanno realizzato tesi che vorrebbero far conoscere, me la inviano e io una volta al mese li ospito qui per fargliela esporre. Non è giusto che dopo tutto quel lavoro, finisca nel dimenticatoio, senza contare che un argomento per quanto complesso, spiegato da chi ne ha scritto, può raggiungere chiunque all’insegna della migliore delle divulgazioni».
Un piccolo racconto corale questo, dal nostro punto di vista e da quello di chi in fiera ci ha dedicato il suo tempo, che tenta di abbozzare, a grandi linee, i contorni di un mestiere che si può raccontare in molti modi. Una breve cronaca dell’editoria, fatta in un pomeriggio di fiera, che può offrire un primo spunto per nuove domande e nuove risposte.