Università

Studenti sul tetto per lo “spazio del mutuo soccorso”

di Francesco Iacona

Il 28 gennaio scorso è stata occupata la struttura dell’ex Clinica Mondino di via Palestro da parte di un collettivo di studenti distaccatosi dal corteo dello sciopero indetto dalla Fiom.
Il motivo dell’occupazione era la rivendicazione di spazi studenteschi dei quali Pavia è certamente provvista, ma evidentemente non ritenuti sufficienti.
La protesta del collettivo, infatti, non verteva tanto su questioni ideologiche, ma piuttosto sulla volontà di realizzazione di un progetto strutturato, il quale avrebbe dovuto dar vita allo “Spazio di mutuo soccorso ex Mondino”.
La struttura è una vecchia clinica che ha cessato la sua attività nel 2003 e che il Comune di Pavia ha dato in concessione perpetua all’Università, ma da otto anni a questa parte gli spazi dell’ex clinica non sono stati utilizzati e hanno subito un conseguente degrado.
L’obiettivo del collettivo studentesco era quello di riqualificare la struttura e di autogestirla creando sotto la loro responsabilità degli spazi che qualsiasi studente avrebbe potuto sfruttare gratuitamente o, comunque, a basso costo.
Lo “Spazio di mutuo soccorso” sarebbe stato costituito da una copisteria, da una libreria che vendesse libri a prezzi ridotti, da un’aula informatizzata con wi-fi gratuito, da un’aula adibita allo svolgimento di seminari e conferenze, da un’aula-studio e da uno spazio ricreativo dove sarebbe stato costituito anche un corso di italiano per stranieri.
In tempi più lunghi il progetto avrebbe previsto anche una mensa, uno studentato completo di stanze e cucine per gli studenti fuori sede e un ostello per chi avesse bisogno di un posto letto solo sporadicamente.
Le forze dell’ordine hanno provveduto allo sgombero degli occupanti dell’ex Mondino la mattina del 10 febbraio. L’operazione è avvenuta in maniera totalmente pacifica.
Due studenti, Lorenzo Spairani e Matteo Tentori, hanno però deciso di tenere viva la protesta salendo sul tetto dell’edificio. I due sono scesi nella notte tra l’11 e il 12 febbraio, successivamente alla promessa di disponibilità al dialogo da parte degli emissari del Rettore. Nel confronto, avvenuto il giorno successivo, il Rettore Stella si è impegnato a presentare il loro progetto alla prima riunione del c.d.a. dell’Ateneo, oltre che una bozza di proposte alternative riguardanti altri spazi inutilizzati appartenenti all’Università.
La vicenda si è però conclusa con un nulla di fatto, dato che le proposte degli studenti non sono state accolte.
Per giustificare la bocciatura del progetto relativo allo “Spazio di mutuo soccorso” è intervenuto il prof. Carlo Ciaponi, responsabile dell’edilizia dell’Università, il quale ha sostenuto che «le funzioni proposte dagli studenti non rientrano fra gli interventi prioritari programmati dall’Ateneo in commissione edilizia ed in c.d.a».
Ciaponi ha voluto anche precisare che, secondo la delibera del c.d.a. del 28 giugno 2010, gli spazi dell’ex clinica Mondino saranno utilizzati come polo umanistico dell’Università e, precisamente, per trasferirvi i dipartimenti di filosofia e psicologia, che comprenderanno 8 aule e 4 laboratori informatici.
In occasione del c.d.a. è intervenuto anche il Sindaco Alessandro Cattaneo che ha voluto sottolineare quanto il Comune sta facendo e intenderà fare riguardo alla disponibilità degli spazi per gli studenti. Egli infatti garantisce che gli spazi di competenza comunale, funzionali a svariati tipi di attività, garantiscono agibilità per più di mille persone. Afferma, inoltre, statistiche nazionali alla mano, che Pavia è ai primi posti in Italia per quanto concerne i servizi agli studenti.
Cattaneo ritiene essenziale l’instaurazione di un dialogo costruttivo e di una stretta collaborazione tra le istituzioni della città e i giovani, ma «in ogni caso è necessario salvaguardare sempre e comunque due principi fondamentali: il rispetto delle regole da parte di tutti e il rispetto del pluralismo dei giovani, che deve portare a considerare tutti sullo stesso piano, senza alcuna distinzione». Promette perciò che, se i presupposti saranno tali, le istituzioni si impegneranno a collaborare con chiunque proponga idee e progetti che vengano incontro alle esigenze dei giovani e della città.
Entrando nello specifico della vicenda riguardante il progetto che avrebbe dovuto dar vita allo “Spazio di mutuo soccorso”, il Sindaco ritiene impercorribile ogni proposta di autogestione, ponendo le seguenti questioni: «Con che criteri una struttura a disposizione di tutti dovrebbe essere gestita da pochi? E perché ad autogestirla dovrebbero essere alcuni e non altri?».

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