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Sport locale, Lega Pro / Carpi-Pavia: per gli azzurri è ancora sconfitta

di Fabio Muzzio

Ed è ancora sconfitta. E con due rigori sul groppone. E ancora una volta si è finito in inferiorità numerica.

Il posticipo tv mi ha offerto l’opportunità di fare il leone da divano e di vedere la partita, senza il bisogno di raccogliere le informazioni dagli amis, per scrivere il pezzo settimanale.

E ci speravo davvero di spuntarla: il Carpi nel primo tempo ha tenuto in mano il pallino del gioco, ma gli azzurri senza Beretta, lasciato in panchina, e con Statella in appoggio a Cesca corrono sì qualche pericolo, ma il risultato non si schioda. Anzi è proprio il Pavia ad andare più vicino alla segnatura al 42’: La Camera pennella un passaggio al bacio per Statella, che aggancia il pallone e sull’uscita del portiere lo scavalca con un pallonetto che non entra in porta per un recupero in extremis sulla linea di Di Gaudio.

Il mio urlo rimane sospeso tra divano e tv.  E mi fa diventare speranzoso per il secondo tempo.

Quando comincia a insinuarsi la speranza del punticino, arriva il rigore per il Carpi: Kovacsik affronta Melara; per l’arbitro lo atterra, per quanto mi riguarda  gli sposta il pallone. L’arbitro fischia il rigore e sventola il giallo per l’estremo pavese. Melara non perdona.

E il Pavia deve nuovamente rincorrere, Roselli inserisce Beretta e si comincia a pressare il Carpi. Gli emiliani sembrano subire gli azzurri, ma alla superiorità territoriale seguono solo conclusioni in fuorigioco. I nostri meriterebbero qualcosa di più della quarta sconfitta in cinque partite. A sei minuti dalla fine, Arma impegna Kovacsik, palla respinta e Melara, che raccoglie, entra in contatto con Monticone. È di nuovo rigore, forse, guardando dalla tv c’è. L’azzurro si becca il secondo cartellino e viene espulso (siamo al nono giocatore che ha anticipato la doccia in questo campionato, per dirla alla Caressa). Arma fa due zero.

La partita si chiude lì.

Il Pavia brillante del girone di andata non c’è più. La squadra che raccoglieva a volte più di quanto costruiva sembra essersi dissolta. I ragazzi che hanno messo in difficoltà le blasonate sembrano essere scomparsi. Non gira bene, come sempre quando non arrivano i risultati.

Un gol in cinque gare sono un segnale più che preoccupante.

Guardiamo in positivo: recuperi, turni di riposo e trasferte durissime alle porte, la classifica è ancora relativamente tranquilla, ma i punti per salvarsi devono essere ancora fatti. Lo spettro di essere risucchiati nella lotta play off però comincia a farsi avanti nel mio cuore di tifoso. Non è una nota di pessimismo, ma di esperienza.

Domenica al Fortunati arriva il Como per una partita cruciale: mancherà Fasano, che era in diffida e ha rimediato un giallo. Questo, forse, indurrà il “Santo” a tornare alla difesa a quattro, a rimescolare i titolari, magari dando spazio a chi ha giocato poco. Zanini, che era un punto fermo, ieri sera era in leggera difficoltà, nel suo ritorno dal 1’ minuto dopo l’infortunio, ma se ritrova velocemente la condizione potrà essere uno degli elementi su cui puntare.

Forza ragazzi.

Salut e alla prossima.

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