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“Sogni europei” – Per la Germania continua l’incubo italiano, per noi è finale!

di Francesco Iacona

Sono quasi le undici di sera e fuori dalla finestra si sentono urla, trombette e i clacson degli automobilisti scesi in strada per i caroselli. Pochi minuti prima in televisione, al fischio finale di Italia-Germania, si sentiva l’unico coro intonato dai supporter italiani allo Stadio Nazionale di Varsavia, ovvero un popopopopopoooopo che sa di dolci ricordi mondiali. E infatti non si può non tornare con la mente a quel 4 luglio 2006, a quella semifinale mondiale piena di emozioni in cui Grosso e Del Piero portarono in delirio l’intero popolo azzurro dopo centoventi soffertissimi minuti.

E anche questa volta è andata bene all’Italia. Dopo le batoste in tre Campionati Mondiali (Messico ’70: 4-3, Spagna ’82: 3-1, Germania ’06: 2-0) i tedeschi, prima di questa sfida, si appellavano alle leggi della statistica, o meglio al “non possono vincere sempre loro”. E invece la legge dei numeri è stata ancora una volta dalla nostra parte.

L’Italia ha dato lezioni di calcio a una Germania brutta e impalpabile soprattutto nel primo tempo, che è riuscita a rendersi pericolosa solo con tiri da lontano. Questo per l’Italia e per gli italiani è il coronamento di un sogno, perché solo come tale può essere definito il raggiungimento della finale degli Europei. Nessuno la chiedeva, nessuno ci credeva, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Diciamolo onestamente: questo Campionato Europeo non iniziava con i migliori auspici e i pronostici erano tutti a favore di altre squadre. Invece l’Italia, con prestazioni eccezionali e con un gioco spesso brillante, si è guadagnata di diritto l’accesso alla finalissima. L’Italia ha dimostrato di essere la più forte, non solo perché ha giocato alla pari – se non meglio – con le favorite Spagna e Germania, ma perché inaspettatamente ha fatto vedere a tutti come un gruppo di giocatori di valore non elevatissimo abbia potuto giocare da squadra vera, mettendo da parte le individualità e facendo prevalere l’interesse collettivo (in questo senso, le analogie col Mondiale 2006 sono molte).

 

La partita si mette subito in discesa per gli Azzurri. Il vantaggio arriva già dopo venti minuti: magia di Cassano che sulla sinistra lascia in bambola Hummels e Boateng, pennellata nel mezzo e inzuccata di Balotelli, che svetta altissimo prendendo il tempo a Badstuber. Dopo altri sedici minuti è Montolivo (ancora una volta uno dei migliori in campo) a effettuare un lancio di trentacinque metri capovolgendo l’azione e innescando la doppietta di Balotelli, che riesce a compensare gli innumerevoli errori di finalizzazione che lo hanno visto protagonista nelle precedenti partite.

In una squadra che ha dominato il campo per quasi tutta la gara (la Germania ha avuto il controllo del gioco solo in una breve frazione del secondo tempo) svetta la prestazione della difesa. Buffon ha compiuto delle parate epiche, ma è da sottolineare come la coppia centrale Barzagli-Bonucci sia stata impeccabile e come Balzaretti abbia unito sortite offensive a una fase difensiva di estrema attenzione, in una posizione non sua, peraltro.

Quasi scontato, poi, è l’elogio al centrocampo. Pirlo ha dimostrato (in questa partita e nelle precedenti) di essere il centrocampista più forte al mondo [Allegri in questo momento, per il rimorso, starà tirando le freccette su una foto di Van Bommel appesa al muro], mentre De Rossi e Marchisio i polmoni infaticabili – dotati di corsa e piedi buoni – di una squadra che senza di loro imploderebbe su se stessa.

 

Fra tre giorni sarà già tempo di finale. Domenica sera arriva – o meglio, ritorna – la Spagna. Toccherà affrontare una squadra con cui si è già giocato, per giunta al debutto.

Ancora una volta i favoriti sono loro: sono più forti, sanno fare un possesso palla eccezionale e il fatto che siano campioni d’Europa e del Mondo in carica significa molto.

Ma se l’Italia gioca come in questa semifinale, come contro l’Inghilterra e come nella prima gara con la Spagna, allora potrà veramente succedere di tutto. Allora si che potremmo far rimpiangere agli spagnoli di non averci fatto il famoso “biscotto”.

Infine, si può segnalare anche un’ulteriore buona notizia. Con l’approdo alla finale di Euro 2012 l’Italia si qualifica alla Confederations Cup che si terrà in Brasile il prossimo anno. Infatti, indipendentemente dal risultato di domenica, gli azzurri accederebbero o come campioni d’Europa o – mal che vada – come vicecampioni, poiché la Spagna è già qualificata al torneo in quando squadra campione del Mondo.

 

I MIGLIORI

Balotelli: è l’eroe indiscusso della serata, i suoi due gol permettono l’Italia di raggiungere una finale inattesa. Era stato definito come “croce e delizia” di questa Nazionale e non può che essere così: per la sua sregolatezza e per la sua classe. La quale è tirata fuori solo quando ne ha voglia, ma per fortuna con la Germania ne aveva tantissima.

Cassano: l’azione che porta all’assist dell’uno a zero è una perla, una dimostrazione di classe vera e propria. Sempre vivace e dotato di piedi e dribbling da fuoriclasse, ha un’autonomia limitata e per forza di cose nel secondo tempo deve sempre lasciare spazio ad altri. Ma se pensiamo che solo sette mesi fa aveva rischiato la vita, averlo a questo Europeo e vedergli fare certe cose con la palla certo non è poco.

Buffon: dimostra di essere il migliore al mondo come mai aveva fatto in questo Europeo. Miracoloso su due tiri da parte di Kroos e Khedira nel primo tempo, merita la beatificazione dopo la deviazione della punizione di Reus.

Pirlo: come lui non c’è nessuno, almeno in questo momento. Come Buffon è il migliore nel suo ruolo. Giocate di classe e un gol salvato sulla linea impreziosiscono una prestazione di per sé magistrale.

I RIMANDATI

Chiellini: rientro forzato dopo l’infortunio, viene schierato per la prima volta a sinistra. Dal suo lato passano le incursioni più pericolose della Germania e soprattutto di Boateng. Si spera che per la Spagna riesca a recuperare la condizione, perché ci sarà bisogno del miglior Chiellini.

Di Natale: entra e si divora l’occasione del 3-0 a tu per tu con Neur. Imperdonabile.

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