“Sogni europei” – L’Italia si desterà?

di Francesco Iacona

«Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio, s’è cinta la testa». Così recitano i primi versi del nostro inno nazionale. Un inno che mai come ora non rispecchia le aspettative nei confronti dell’Italia: né dal punto di vista politico-economico-sociale, nè da quello calcistico (che è quello che più interessa a noi in questa rubrica).

Restando attinenti al tema sportivo, si può dire che la Nazionale sta passando veramente un brutto periodo. Prima la questione legata al calcio-scommesse, che ha visto coinvolti tre giocatori azzurri (Criscito, Bonucci e Buffon). Poi la sconfitta con la Russia per 3 a 0, pesantissima sul morale. Infine, i continui infortuni: inizialmente Chiellini e Montolivo (recuperati ma non al meglio), poi Balotelli (per fortuna solo un risentimento muscolare, niente di grave) e Barzagli.

Partendo da quest’ultimo, risulta un azzardata la decisione di Prandelli di farlo partire per la Polonia. Nonostante l’ottimismo, lo stiramento che si è procurato potrebbe tenerlo fuori a lungo e ciò comporterebbe l’avere un giocatore in meno da poter utilizzare. Sarebbe stato più opportuno lasciarlo a casa e chiamare Astori (anche Ranocchia è out), che non sarà un fenomeno ma almeno garantirebbe la possibilità di essere utilizzato in caso di necessità.

A complicare le cose – oltre la brutta sconfitta di Zurigo in amichevole con la Russia – c’è la vicenda calcio-scommesse che, nonostante da qualche giorno se ne stia parlando con una frequenza minore, è ancora attualissima e sicuramente rischia di far venire meno la serenità nello spogliatoio. Inoltre, le polemiche legate alla disparità di trattamento tra Bonucci e Criscito potrebbero aver causato dei malumori.

Insomma, le previsioni non sono rosee. E a questi problemi si potrebbero citare i dubbi relativi alla qualità della rosa scelta da Prandelli. Sono stati convocati tanti giocatori giovani; cosa da un lato positiva perché garantiscono energie e voglia di vincere, ma dall’altro negativa a causa dell’inesperienza e al non aver mai partecipato a palcoscenici importanti come un Campionato Europeo. Inoltre, molti sono debuttanti (o quasi) in maglia azzurra: Borini, Ogbonna, Diamanti, Giaccherini, Abate e Di Natale (veterano, ma out dal giro da due anni); tale decisione del c.t. ha un po’ sfaldato il gruppo con cui era partito inizialmente e la squadra potrebbe risentirne.

 

Le aspettative per questo Europeo, dunque, sono basse: motivi tecnici ed extra-calcistici lasciano supporre che l’Italia non farà un gran torneo. E ci ha messo del suo pure il commissario tecnico Cesare Prandelli che, come reazione alle varie polemiche, ha provocatoriamente detto che se fosse stato necessario la Nazionale non sarebbe partita per la Polonia. A questa inopportuna provocazione ha risposto a tono il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri: «L’Italia deve andare: è un impegno internazionale importante. Quindi giocate. E bene. Forza Italia».

Ha ragione il Ministro. È vero che le prospettive non sono buone, ma una nazionale come l’Italia ha il dovere di onorare il prestigio che storicamente la vede come una delle squadre più forti al mondo.

Nonostante le difficoltà, quindi, speriamo che l’Italia si desti. E presto. Che con la Spagna sarà durissima.

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