Attualità

SMART CITY, SMART MOBILITY

di Raffaella Polito e Claudia Mantero

Il 28 novembre 2012, si è tenuta a Roma la 67a. Conferenza del traffico e della Circolazione, dal titolo: Niente smart city senza smart mobility.  I lavori della conferenza sono stati aperti dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo. Sono intervenuti anche il sottosegretario del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Guido Impronta, e il sottosegretario del Ministro dell’Ambiente, Tutela dei trasporti e del Mare, Tullio Fanelli.

La giornata è cominciata con un’attenta analisi dell’attuale scenario della mobilità urbana. Secondo l’International Transport Forum, il numero di viaggiatori e la quantità delle merci, tra il 2000 e il 2050, aumenterà di tre o quattro volte, con possibili conseguenze negative su tutti gli indicatori del sistema dei trasporti, tra cui: congestione, sicurezza, inquinamento, costi. La sola congestione costa l’1% del Pil, nelle economie più sviluppate (in Italia è stimata intorno al 2-3%, di molto superiore alla media europea). Nel nostro Paese, il 70% degli spostamenti di ogni giorno è lungo meno di 10 kme il 50% avviene all’interno dei comuni. Inoltre, il 70% degli incidenti avviene in ambito urbano e lì si verifica gran parte dei problemi di superamento delle soglie di qualità dell’aria. Di fronte a tale scenario, occorre ripensare la mobilità, in modo da rispondere ai nuovi bisogni in modo flessibile, efficace e sicuro. Tra le varie definizioni di smart city, accettiamo quella che parla di  “un modello urbano capace di garantire un’elevata qualità della vita alle persone e alle imprese, ottimizzando le risorse e gli spazi per la sostenibilità, rendendo più facile muoversi, alleviando tempo ed energie per aumentare le opportunità di crescita personale e sociale”. Da tale definizione, si comprende come la mobilità ne sia una componente strategica e possiamo dedurne che la “Smart Mobility” rende la città accessibile a tutti, con servizi di trasporto disponibili, facili da usare, efficienti e sostenibili economicamente e ambientalmente”.

Durante la conferenza, si è  sottolineato spesso come le tendenze socio-economiche e l’innovazione tecnologica possano offrire  diverse opportunità per l’attuazione di tale modello e come il cambiamento più decisivo si possa ottenere rendendo i cittadini sempre più “informati” e “connessi”, diventando “soggetti attivi” nella mobilità.  La tecnologia sta favorendo questa tendenza con vari strumenti di connessione mobile e con applicazioni mobili personalizzate (le “app”); tra l’altro, la connessione semi-permanente permette di raccogliere informazioni sugli spostamenti in modo indiretto, capillare e poco costoso. Anche i ‘social network’ stanno diventando il canale privilegiato dai viaggiatori per segnalare disagi, congestioni, incidenti; se integrati con le reti di monitoraggio, sono una soluzione efficiente al problema del reperimento dei dati dinamici. Affinché il viaggiatore possa realmente scegliere con quali mezzi e con quali itinerari spostarsi, sono evidenti le seguenti condizioni necessarie: le città devono divenire “smart”, capaci di offrire i servizi indispensabili per l’effettiva ottimizzazione e possibile riduzione degli spostamenti; poi, rendere disponibili servizi di trasporto flessibili e personalizzabili per passeggeri e merci (quali il “bike sharing”, o i trasporti a domanda, o la “city logistic” per le merci); purché tutti i vari servizi siano in “rete” e facilmente fruibili. Infine, occorre che il traffico privato diventi efficiente e sostenibile, con veicoli sempre più “amici dell’ambiente”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *