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#ShortForm – 1 • Ripartire dal basso: “Midnight, Texas”

Quando si pensa alla serialità, nelle narrazioni, si pensa a un lungo racconto frammentato; una storia arriva a noi come una raccolta a fascicoli, con una cadenza precisa, da fruire in un certo ordine e con certi tempi, dilatata nelle pause e negli spazi mediali in cui vive.

Questo è stato sicuramente vero fino agli ultimi vent’anni, in cui la forma seriale è stata quasi sempre, appunto, la forma episodica, in cui ogni frammento del racconto presentava una sua stabilità e coerenza autonome, con chiavi d’accesso universali all’intero macro-panorama della storia in cui andava inserito; allo stesso tempo esso poteva vivere una duplice natura, a seconda della tipologia di storia di cui faceva parte: poteva infatti essere snodo cruciale di un running plot più ampio o semplice arricchimento di un caleidoscopio di racconti che, in una vera e propria estetica del superfluo, vanno ad arricchire una linea narrativa principale.

Oggi non è più così: complici le piattaforme OTT (Netflix, Amazon, ecc.) e la costante ricerca di ciò che viene comunemente definito come “TV di qualità”, oltre alla tendenza del pubblico al binge-watching, si tende a preferire la serialità long form; non più una costellazione di episodi da percorrere con più o meno libertà, ma una narrazione unica, spezzettata seguendo una logica puramente temporale, atta a dar forma a un lungo film diviso in parti, visibile anche in maniera consecutiva, senza pause, in cui la divisione diventa solo una scusa di formato produttivo o distributivo.

In questa rubrica si vuole rivendicare, forse in modo un po’ anacronistico o nostalgico, la potenzialità e la validità di quella che si può chiamare short form, con la presentazione o la riscoperta di serie del presente e del passato che fanno della struttura a episodi un punto di forza e di qualità. Clicca qui per scoprire tutti gli articoli.


Il prodotto televisivo scelto per inaugurare questo spazio sembra, a un primo sguardo, andare contro le premesse: Midnight, Texas è, infatti, una serie a basso budget, prodotta dalla NBC, che presenta caratteristiche di genere piuttosto esplicite (urban fantasy, vampire, thriller). La forza di questa serie sta, però, proprio nella sua capacità di sfruttare la forma episodica al meglio per organizzare una scacchiera di personaggi e situazioni interconnesse e indipendenti a un tempo.

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Tratta dall’omonima serie di romanzi della scrittrice Charlaine Harris (autrice dai cui lavori è stata tratta anche la serie True blood), Midnight, Texas (NBC, 2017 – in corso) racconta sostanzialmente due vicende principali che si trovano fin dal primo episodio immediatamente intrecciate: la storia di Manfred (interpretato da François Artaud, visto ne I Borgia e in Blindspot), un giovane medium con un  misterioso conto in sospeso, e quella della cittadina di Midnight, in Texas, dove decide di rifugiarsi, poiché lì la comunità sembra particolarmente accogliente nei confronti delle persone con caratteristiche “speciali”.

Se il plot principale di Manfred si sviluppa, durante la serie, nel tradizionale arco evolutivo del personaggio, con alti e bassi professionali – lui è medium di professione – relazionali, familiari e sentimentali, il plot riguardante la cittadina si dirama attraverso le singole storie dei vari abitanti, che trovano spazio attraverso i dieci episodi della stagione, in un’escalation continua di tematiche analizzate e pericoli affrontati (si passa dal conflitto personale di un prete che si trasforma in un animale assassino arrivando fino alla relazione omosessuale tra un angelo e un demone tenuta nascosta).

image(2)Come si è detto, la forza di questa serie sta nella gestione della forma episodica; in particolare, ogni episodio apre e chiude brevissimi archi narrativi, autosufficienti e allo stesso tempo con risonanze lungo tutta la trama principale. Sta proprio nella capacità della serie di gestire con attenzione queste risonanze, il fatto che ogni episodio ha in sé le chiavi d’accesso all’intero arco narrativo, come se la costellazione dei dieci episodi fosse una serie di affluenti che raggiungono il fiume principale di un racconto unico, mai veramente tangibile o percorso direttamente se non nel finale di stagione. Se nella long form, infatti, il focus e l’attenzione sono incentrati sul racconto principale preso nella sua continuità e nella sua totalità, in quella che qui chiamiamo short form il racconto principale si dà come soggiacente, da desumere fino al giungere del finale di stagione, in una forma che potremmo definire “archeologia narrativa”: il running plot, nel formato a episodi, si manifesta nei vuoti tra l’uno e l’altro, nel non accaduto e nell’attesa di ciò che può accadere.

Midnight, Texas fa proprio questo, diventando un prodotto che, a discapito del suo posizionamento come di “serie B”, presenta più assetti di fruizione, dal distratto godimento di un singolo episodio autosufficiente, alla ricostruzione di un arco più ampio attraverso il “non detto” e l’intuibile di ogni frammento di racconto. Questa serie sembra portare lo spettatore a viverla da abitante, non da osservatore, a partecipare a più vicende, inserendovi all’interno la propria, che può tranquillamente trovare spazio in uno dei tanti vuoti disponibili tra un racconto e l’altro; lo spettatore arriva ad affezionarsi a personaggi di cui non potrà mai sapere tutto, ma di cui può ricostruire buona parte. L’archeologia narrativa richiede, infatti, una forte partecipazione, una volontà di ricostruzione e d’interpretazione, che non trova spazio nella long form.

Come ultima curiosità, Midnight, Texas strizza esplicitamente l’occhio alla “TV di qualità” contemporanea presentando come primo breve arco narrativo quello del cadavere di una ragazza trovato in riva a un corso d’acqua… Che sia un caso?


GLOSSARIO


Running plot: in un prodotto seriale, il running plot sta ad identificare la trama orizzontale che si articola per tutta la durata di una stagione (o, più in generale, di un arco narrativo);

Piattaforma OTT: una piattaforma Over-The-Top è un’interfaccia di distribuzione digitale on-line di contenuti audiovisivi; ne sono esempi contemporanei Netflix e Amazon;

Binge-watching: fenomeno inerente la fruizione continuata e, in alcuni casi, compulsiva di contenuti audiovisivi, già resa possibile dai DVD e ora portata agli estremi dalle piattaforme OTT;

Long form: si intendono qui quei prodotti seriali che prediligono la trama orizzontale annullando quasi completamente quella verticale;

Short form: in opposizione alla long form, si vuole proporre questo termine per identificare quei prodotti seriali che fanno della divisione in episodi la forza strutturale della loro trama.


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