Sex and the UniPV (2) – Viaggi mentali
di Elisa Zamboni
A grande richiesta di compagni di corso e anonimi commentatori, la vostra bergamasca senza peli sulla lingua è tornata con un nuovo pezzo dedicato alla vita carnale universitaria, inaugurando una nuova rubrica decisamente fuori dagli schemi.
Riprendiamo da dove eravamo rimasti: vi è mai capitato al bar o durante una lezione particolarmente noiosa, o correndo a lezione, di fare veri e propri trip mentali su propri compagni di corso o dirimpettai di tavolo? Vi è mai successo di ridere sotto i baffi, senza alcun motivo apparente, per un pensiero malizioso o una fantasia un po’ troppo imbarazzante con qualche compagno di corso come protagonista?

Un ragazzo magro e spigliato, che per comodità chiameremo Jim, entra in classe preceduto dalla sua chioma di ricci mori. Entrando nel bel mezzo della lezione è costretto ad accomodarsi come può in luoghi insoliti come le scale, i davanzali della finestra o sotto la cattedra. Impacciato e rumoroso, con sguardo distratto e occhialetti che tolgono ogni qualsivoglia fascino al viso angelico, si accomoda sul pavimento tra giacche, zaini e polvere depositata lì probabilmente già agli inizi del 1800. Mi dimentico del suo volto ben presto e cerco di ricostruire mentalmente il suo fisico cercando di riportare alla mente una qualsiasi impressione che potesse avermi fatto la cosa più importante da notare in un uomo.
Le mani, gli occhi, il sorriso, direte voi.
No! Il fondoschiena!
Rassegnata al fatto di non riuscire a reperire nessun dato sensibile a tal proposito, cerco di concentrarmi sulla sua voce durante interventi e domande e a disegnarmi mentalmente l’immagine di un affascinante studioso dall’aspetto trasandato e sexy.
Lo vedo già leggermi poesie accanto al camino in uno chalet di Livigno mentre sorseggio una dolce e cremosa cioccolata. Lo sento massaggiarmi le spalle eliminando lo stress accumulato durante il mio intenso mese alla guida della Repubblica Indipendente di Bergamo. Già immaginavo di essere portata in braccio al piano di sopra per essere amata su coperte di lana merinos, quando la lezione finisce e Jim si alza per uscire.
Il mio sogno finalmente può avere un volto – e un lato B!
Ma, con mio grande rammarico, il volto non sembrava altro che quello di un pallido, sbarbato e angelico…
Verginello impacciato.
Io, al mio primo anno di università, ero letteralmente magnetizzata da un ragazzo che, poi, è diventato mio amico. Anche quando si trovava dall’altro lato dell’aula, percepivo ogni suo singolo movimento… Allucinante. 😉