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Sampdoria vs Bari

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Al Marassi zero goal e tanti rimpianti”

(a cura di Francesco Paolo Giordano)

“E non aver paura di sbagliare un calcio di rigore…”. Chissà se Barreto si sia consolato con le parole di De Gregori. Sicuramente lo 0-0 contro la Sampdoria offre spunto per infinite recriminazioni per l’ennesimo ottimo Bari della stagione. Contro il suo ex pupillo Cassano, i biancorossi offrono una prestazione notevole al cospetto di una Sampdoria da Scudetto nella sua versione casalinga. Dal “Marassi” solo il Parma era uscito indenne prima del Bari, e nemmeno l’Inter-Globtrotters era riuscita a far punti. Sta di fatto che i blucerchiati non riescono a segnare di fronte al proprio pubblico (non succedeva da 15 partite ufficiali) e sta di fatto che la squadra di Del Neri tira un sospirone di sollievo quando l’arbitro Valeri chiude le ostilità al 97′ sul punteggio di 0-0. Eh già, perché non solo Barreto calcia a lato al 91′ un rigore (procurato da Meggiorini atterrato da Castellazzi), ma al 95′ viene ingiustamente annullato un gol di Bonucci per un fuorigioco visto solo dal guardalinee, evidentemente in preda ad allucinazioni dopo la notte di Halloween. Fino al 90′, una partita godibile ma senza troppi sussulti: entrambe le squadre hanno provato a vincere, ma senza la cattiveria necessaria. Complice anche l’atmosfera festiva sugli spalti, con i 4000 baresi a suggellare il recente gemellaggio con i tifosi doriani, nonché a ritrovare, l’ex-Antonio Cassano, l’eterno ragazzo di Bari Vecchia, omaggiato caldamente prima e durante il match. In campo, però, il Pibe de Bari non lascia il segno, e così resta a bocca asciutta anche il suo compagno di merende Pazzini, mai così impalpabile. Merito della monumentale prestazione del duo difensivo barese Bonucci – Ranocchia, punti forti di questo Bari che può vantare la miglior difesa del campionato (appena 7 gol subiti).

Ventura, rispetto all’11 sconfitto a Parma, stravolge la fascia sinistra, con l’eccelso Salvatore Masiello che rileva Parisi e Langella (prima da titolare per lui) che prende il posto di Allegretti. A centrocampo torna Almiron (al posto di Gazzi), mentre in attacco Meggiorini si accomoda in panchina per far spazio a Barreto. Nella compagine genovese, il centrocampo si riappropria del faro Palombo, mentre in difesa fa il suo debutto da titolare il giovane Cacciatore. I ritmi del match sono elevati, ma la spinta propulsiva negli ultimi 20 metri scarseggia. All’intervallo registriamo sul taccuino solo un intervento in angolo di Gillet su Cassano e un colpo di testa di Langella terminato alto. È in mezzo al campo che si esplica la disfida, con un Almiròn (sempre più ritrovato) che signoreggia accanto al suo fedele scudiero Donati. Sulle fasce invece spia del gas in riserva: blucerchiati bloccati dai due Masiello, mentre il Bari non punge con un Alvarez sprecone (che si divora un gol davanti a Castellazzi) e con un Langella ancora troppo discontinuo, mai in grado di cambiar passo. L’attacco del Bari si vivacizza un po’ con l’ingresso di Meggiorini al posto di Kutuzov; spazio anche per Koman al posto di Langella, anche se i minuti che Ventura concede all’ungherese sono briciole. La partita scorre via e, se non fosse stato per il finale thrilling, a quest’ora lo 0-0 sarebbe stato ben accetto da entrambe le parti. Invece, Barreto fallisce il secondo rigore stagionale e Bonucci si vede ingiustamente annullato il suo primo gol in A. Grande rammarico in casa Bari, ma è da questi particolari che si vede una grande squadra.

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