Rosa Parks : un esempio di coraggio
È inutile negarlo: la scienza progredisce, Internet domina la quotidianità, il cinema ci trasporta in mondi sconosciuti e paralleli, ma l’umanità fatica a colmare le sue mancanze e a superare i retaggi di una Storia buia e meschina. La Storia del dolore, dei soprusi, dell’ingiustizia che appartiene a chi è nato uomo, ma è cresciuto come schiavo, ieri, o vittima di pregiudizi, oggi, perché il colore della sua pelle è il nero. Se cammini per strada e la tua attenzione viene catturata dalla visione di un tuo connazionale che dialoga amichevolmente con una persona di colore, significa che la piena integrazione, tanto declamata, non è ancora diventata a tutti gli effetti realtà. Le parole compiono il primo passo, ma spetta all’azione il secondo, il terzo ed infiniti altri se di quel lungo e sassoso percorso, intrapreso secoli fa, si vuole raggiungere la meta: la libertà di ciascun uomo. Tra i primi passi rientra quello compiuto da Rosa Louise McCauley, meglio nota come la signora Parks, un’ umile sarta dell’ Alabama che divenne simbolo della lotta per il riconoscimento dei diritti civili.
Montgomery, 1 dicembre, 1955. Dopo una giornata di lavoro, Rosa prende un autobus per rientrare a casa. Il mezzo è affollato, ma riesce a trovare un posto nella “sezione mista“, ovvero quella riservata a bianchi e neri. Sale un bianco e l’autista intima alla donna, nel rispetto della legge allora in vigore, di cedere il posto all’uomo in quanto privilegiato per il colore della pelle. Rosa riceve l’ennesima umiliazione, ma quella sera è stanca di subire. Deve mostrare il proprio coraggio e fare quel che è giusto per sé e per tutte le altre vittime della segregazione. ” No! “, un rifiuto che suona come clamorosa infrazione della legge alle orecchie del conducente del mezzo, che si affretta a chiamare la sicurezza. La mancata cessione del proprio posto a sedere costa la reclusione forzata alla donna, fortunatamente solo per poche ore, grazie al pagamento della cauzione da parte di Clifford Durr, un magnanimo avvocato antirazzista.
Un piccolo, ma significativo episodio che rappresentò una luce di speranza per i membri dell’intera comunità afroamericana dell’Alabama. Il 5 dicembre ebbe inizio il boicottaggio degli autobus: per 381 giorni si rifiutarono di salire sui mezzi pubblici, preferendo camminare per chilometri e chilometri piuttosto che mettere a tacere l‘atto di coraggio di quella semplice sarta, divenuta ai loro occhi un’eroina. Una protesta non violenta, guidata dal grande nome di Martin Luther King , che portò all’abolizione della segregazione razziale sui mezzi di trasporto. Una conquista al sapore di dignità per migliaia di uomini di colore.
Ricorre nel mese di dicembre anche l’anniversario del maggior successo dell’umanità: la Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’ 11 dicembre del 1948. Data scelta per essere eletta Giornata mondiale dei diritti, per ricordare che la ricchezza più grande porta il nome di UGUAGLIANZA.
Da oltre sessant’anni il ricordo di Rosa Parks, soprannominata The Mother of the Civil Rights, ci sussurra che la paura si ferma per lasciare spazio al coraggio ovunque si combatta per amore di giustizia. Diritti e doveri dovrebbero camminare gli uni accanto agli altri, senza calpestarsi, e solo se coordineremo questi movimenti, senza mai distogliere lo sguardo da chi ci sta accanto, potremo dire di essere tutti ugualmente liberi.
Ogni giorno, in ogni angolo del mondo, ognuno di noi dovrebbe compiere un piccolo passo verso gli altri, smantellare i muri di indifferenza e non dimenticare mai che:
“Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano“ ( Martin Luther King ).