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Resistenza, dopoguerra e un amore: “La ragazza di Bube”

Tratto dal romanzo di Carlo Cassola premio Strega 1960, La ragazza di Bube racconta la storia d’amore tra due giovani, ma questa non è che il pretesto per illustrare i problemi sociali e politici dei caldi anni tra la fine della Resistenza e il dopoguerra. Il film del 1963, diretto da Luigi Comencini, ha vinto un David di Donatello e due Nastri d’Argento.

Bube (George Chakiris) è un partigiano della Valdelsa che va a portare saluti e condoglianze alla famiglia di un commilitone caduto negli scontri con le truppe nazifasciste. Tra lui e la giovane sorella del compagno, Mara (Claudia Cardinale), nasce da subito amore acerbo e ingenuo che sfocia in una proposta di matrimonio. La vicenda però si complica quando il partigiano è costretto a fuggire all’estero per l’essersi macchiato dell’omicidio di un carabiniere e del figlio, simpatizzanti fascisti, dopo una lite in cui era stato colpito a morte un amico. Durante i lunghi anni di lontananza Bube non riesce a sfruttare l’occasione dell’amnistia Togliatti del 22 giugno 1946 concessa ai partigiani per i crimini commessi durante gli anni della Resistenza (dall’8 settembre 1943 fino al 18 giugno 1946). Mara inizia intanto a Volterra una frequentazione con un altro intraprendente giovane, Stefano, i sentimenti verso il quale sono combattuti fino a che non cede brevemente alle sue attenzioni in seguito ad un incontro con Bube, rientrato in Patria e sottoposto a processo, in cui non trova altro che sconforto e disperazione. Ripresasi dal momento di debolezza, si ricongiungerà con l’amato seguendolo per tutta la durata del processo.bube 2 

Le tematiche e la regia sono quelle tipiche del Neorealismo italiano, sebbene l’attenzione per le problematiche storico-sociali sia piuttosto mitigata dalla vicenda personale dei protagonisti. I grandi rivolgimenti ed eventi storici sono citati nelle parole del padre di Mara, di Bube e dei suoi amici, inquadrati dalla prospettiva dei militanti del PCI. La pellicola, dal cast misto italiano e americano, traduce benissimo in questo senso il romanzo, la sua atmosfera non troppo schierata, che venne più volte criticata dagli intellettuali marxisti italiani perché portava al pubblico una «descrizione dei fallimenti intrapresi dalla parte comunista della Resistenza». Questa interpretazione non tiene però conto che né il romanzo né tantomeno il film si propongano uno scopo unico o principale di tipo politico o storico, sebbene lascino scorgere una certa delusione verso le magre conquiste del Comunismo negli anni del Dopoguerra.

L’ora e tre quarti de La ragazza di Bube non annoia, sebbene alcune sequenze risultino talvolta troppo meditative, forse per un’eccessiva ricerca di aderenza al romanzo. Un film da vedersi con piacere e nostalgia, anche perché disponibile gratuitamente in streaming su RaiPlay (clicca qui per vederlo).bube

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