Remake: fusione perfetta di auto e moda

Cowley (Oxford), Torino e Wolfsburg. Cos’hanno in comune queste tre città? Sono famose nel mondo per aver dato vita a tre gioielli nel mondo dell’auto: Morris Mini-Minor (più comunemente nota come Mini), Fiat 500 e Volkswagen Maggiolino (in tedesco Kafer). Questi tre mostri sacri non sono mai stati lasciati morire, l’interesse è sempre stato alto e da loro è nata una nuova moda, quella del remake. Queste tre case automobilistiche hanno riprogettato da zero tre miti indistruttibili rischiando molto sia in termini di immagine sia in termini di capitale. Cercando però di creare linee che rievocassero i modelli del passato hanno fatto centro, rimettendo sul mercato tre auto che tutti desiderano e che molti tentano ancora di imitare. Ogni persona conosce almeno una di queste tre auto. Ma come nasce l’idea di riportare in auge questi gloriosi modelli? Per passione ma anche per questioni economiche, dato che si spera sempre che replichino i successi commerciali dei modelli precedenti. Ciò è accaduto ed accade ancora oggi, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che tornassero così tanto di moda. Avere una di queste tre auto è uno status symbol, un marchio distintivo. Auto chic, eleganti, personalizzabili con numerosi accessori e combinazioni di colori impensabili. Queste sono le armi a loro favore. Qui non conta la sostanza ma l’apparenza, la bellezza e l’ostentazione. Sappiamo tutti che non si deve badare a spese, sono auto costose che soddisfano. Si va dalle più normali fino alle sportive più cattive, tali da seminare auto ben più grandi. Tanti le sognano e molti le possiedono, ormai per le strade di mezzo mondo ad ogni angolo ne trovi almeno una. All’inizio la loro diffusione fu riservata quasi totalmente all’Europa, ma ora si stanno diffondendo sempre di più anche per le strade americane. Moltissime star di Hollywood possiedono una Mini o una 500, declinate in mille versioni. Non solo, questi successi sono dovuti anche alle grandi firme di noti stilisti. Basti pensare alla Mini by Louis Vuitton o alla 500 by Gucci. Che dire, semplice fortuna? Probabilmente no. La voglia del vintage, il ritorno al passato… nessuno le ha dimenticate, i ragazzi giovani le hanno viste solo nei raduni, ma i genitori ed i nonni le hanno possedute ed appena le hanno riviste sono tornati giovani. Infatti qui non si parla solo di giovani che le acquistano, ma anche di signori sui quaranta o anche sui sessanta. Questa moda non ha escluso nessuno. Questi gioielli dell’auto hanno avuto il potere di far ringiovanire molte persone riportandole indietro nel tempo. Purtroppo come tutte le cose, anche le auto invecchiano e tendono a diventare noiose. Qui rientra in gioco la magica matita dei designer che tentano di rinnovare e reinventare auto che devono cambiare rimanendo se stesse. Non le si devono estremizzare, non devono essere irriconoscibili. La moderna Mini è ormai giunta alla sua terza generazione e non accenna a mollare la presa sui clienti più affezionati e sui suoi estimatori. Il Maggiolino con la sua ultima generazione è stato reso più sportivo ma riconoscibile da elementi comuni al modello del 1938. Forse la 500 è un’eccezione, dato che dopo 8 anni è stata sottoposta ad un aggiornamento lieve e non verrà rinnovata ancora per lungo tempo. Tanti altri costruttori hanno provato ad imitare le linee e lo stile di queste auto, senza riuscirci. Spesso si sono chiesti perché, forse non si rendono conto che non hanno alle spalle un modello molto famoso e popolare.

Sono anche auto dai molti record. Il Maggiolino è stata per lungo tempo l’auto più venduta al mondo ed è attualmente l’auto più longeva del mondo (1938-2003) ed ha motorizzato i tedeschi. La mini ha motorizzato gli inglesi e la 500, prima snobbata e poi adorata, è stato il simbolo dell’Italia degli anni sessanta. Anche se auto frutto di una moda che doveva essere passeggera, pare non vogliano cedere il passo, creando intere famiglie di modelli. Ciò è successo con Mini e 500. Molto nel mondo dell’auto è stato influenzato da queste auto e ce ne ricorderemo per lungo tempo, anche quando saranno fuori produzione.

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