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Recensione – Pacific rim

Da secoli e secoli l’uomo alza gli occhi al cielo e pensa: «Siamo soli nell’universo?». Scruta la luna e le stelle e si chiede se qualcun altro, in qualche punto sperduto della galassia, si stia facendo la stessa domanda. Nell’ultima pellicola di Guillermo del Toro (Il Labirinto Del Fauno, Hellboy), attraverso un futuro non troppo lontano, l’uomo scoprirà che avrebbe dovuto guardare meno il cielo e di più le profondità della Terra stessa: emersi da un portale interdimensionale apertosi nel cuore dell’oceano Pacifico, giganteschi mostri chiamati Kaiju invadono il nostro pianeta con il solo scopo di impadronirsene e di annientare per sempre la razza umana. Le nazioni del mondo, ormai sull’orlo dell’apocalisse, uniscono le forze per contrastare gli attacchi dei Kaiju, creando enormi robot in grado di combattere ed annientare i mostri, dando vita ad una battaglia tra colossi sempre ad un passo dall’estinzione dell’uomo.
Guidati da due piloti connessi tra loro attraverso un ponte neurale, questi giganti di ferro – chiamati Jaeger – costituiscono l’unica possibilità di salvezza per l’intera umanità. Raleigh Becket (Charlie Hunnman), pilota di Jaeger, dopo aver visto il fratello morire davanti ai propri occhi a seguito di un terribile attacco da parte dei Kaiju, verrà richiamato a combattere l’ultima, pericolosa battaglia che deciderà una volta per tutte la sorte del pianeta e dell’intera razza umana: sconvolto dalla morte del fratello e con la paura di tornare a combattere, Becket ritroverà però coraggio e speranza grazie alla presenza della giovane Mako Mori (Rinko Kikuchi), sua nuova co-pilota dal drammatico passato, mossa dalla voglia di vendicare la propria famiglia spazzata via anni prima dalla furia assassina dei mostri. Insieme, instaurando una connessione solida e passionale, Raleigh e Mako si lanceranno nel cuore del combattimento animati dalla stessa sete di vendetta, dalla stessa sofferenza e dallo stesso amore per il proprio pianeta, spingendosi oltre ogni limite per cancellare per sempre i Kaiju dalla faccia della Terra.

Ispirato dalle mastodontiche battaglie “mostri vs robot” tipiche degli anime e dei fumetti giapponesi (Jeeg robot d’acciaioMazinga ZPacific Rim si muove tra ambientazioni e scenari apocalittici oscillando tra momenti drammatici e momenti persino esilaranti. Procedendo come un grosso deja vu per gli amanti del genere, che non possono non notare le analogie anche con il più recente Neon Genesis Evangelion, Pacific Rim scorre senza intoppi mantenendo alta l’attenzione dello spettatore, grazie anche agli ottimi effetti speciali e al buon cast che vede, tra gli altri, Ron Perlman (Il nome della Rosa, Alien – la clonazione) e Idris Elba (American Gangster, Prometheus).  Avvincente e impegnativo al punto giusto, Pacific Rim trova approvazione tra il pubblico, dai più giovani ai più grandi, nonostante lo storcere il naso da parte della critica, guadagnandosi anche l’uscita in America di Pacific Rim: Tales from Year Zero, un fumetto in un unico volume scritto da Travis Beacham e riconosciuto come prologo ufficiale degli eventi narrati nella pellicola.

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