CinemaRecensioni

Recensione – Midnight in Paris

di Matteo Miglietta

 

È uscito ieri in Italia l’ultimo film di Woody Allen, “Midnight in Paris”, e in un solo giorno ha già incassato 328mila euro. Si tratta di uno dei lungometraggi di Allen di maggior successo negli ultimi venticinque anni, basti pensare che ai box office americani ha superato i 23 milioni di dollari.

Owen Wilson sembra trovarsi davvero a suo agio per le strade di Parigi, una città che il regista americano di settantasei anni (compiuti il primo dicembre) ha sempre detto di amare. La trama del film è decisamente originale, cosa che non dovrebbe affatto stupire parlando di Woody Allen ma che è degna di nota se si considerano i suoi ultimi lavori. Un’originalità ancor più apprezzabile se si pensa che il tema con il quale il regista ha voluto confrontarsi è vecchio quanto il mondo: lo scrittore laudator temporis acti.

Gil, alias Owen Wilson, è uno scrittore americano in cerca d’ispirazione per il suo romanzo. Un tipo abbastanza naif per i suoi modi di fare che si trova incastrato in una storia sentimentale con una fidanzata che preferisce sicuramente un paio di scarpe nuovo rispetto a una lettura di Hemingway. Parte da qui uno strano viaggio temporale e culturale a cavallo fra gli anni Venti del Novecento e i Duemila contemporanei, alla scoperta di vecchi salotti della Belle époque e scrittori americani alla ricerca d’ispirazione fra le vie di Parigi, proprio come Gil circa un secolo dopo.

Il film scorre via in maniera piacevole, senza eccessive forzature e in un’atmosfera talmente leggera da permettere anche a chi non ha mai sentito parlare di Ella Fitzgerald di apprezzare la storia e la bravura degli attori. Woody Allen ha usato le fantasie del protagonista Gil per rendere omaggio ai propri miti e a una città in cui si è riusciti a dare origine a tutti gli sconvolgimenti culturali del secolo successivo.

Infine non resta che apprezzare l’ironica domanda che sta alla base del film: è davvero esistita un’epoca in cui si stava meglio rispetto a oggi? Per scoprire la risposta di Woody Allen non resta che… passare una notte a Parigi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *