Recensione – L’uomo d’acciaio

È uscito il 20 Giugno il nuovo film sul supereroe della DC Comics, Superman. Diretto da Zack Snyder e prodotto da Christopher Nolan il film sorprende con effetti speciali di tutto rispetto che investono i personaggi dall’inizio alla fine.

Ci troviamo sul pianeta Krypton, dove Jor-El e la moglie Lara Lor-Van danno alla luce un bambino, Kal: è la prima nascita naturale dopo secoli, su un pianeta lentamente portato al collasso e alla distruzione dalla smania di potere e di controllo assoluto (compreso quello sulle nascite e sul destino di ogni neonato). Contro la volontà e le leggi dei kryptoniani, Jor-El e la moglie decidono di allontanare il piccolo Kal da quel mondo senza futuro, spedendolo su un pianeta lontano e sicuro, un luogo dove poter cominciare una nuova vita: la Terra. Nonostante i tentativi del generale Zod di fermarli, Jor-El e Lara riusciranno nel loro intento.

 

Saranno Jonathan e Martha Kent a ritrovare l’astronave e il piccolo Kal nei pressi di una cittadina del Kansas, decidendo poi di adottare il piccolo extraterrestre e di farlo crescere con il nome di Clark. Da qui in avanti Clark Kent si ritroverà a vivere un’esistenza inquieta, cercando di comprendere in ogni modo quale sarebbe dovuto essere il suo posto nel mondo, tra quegli uomini a lui così simili, eppure così profondamente diversi. Con l’evolversi della situazione, attraverso esperienze che condurranno Clark in un lungo viaggio solitario, il ragazzo scoprirà finalmente la verità sulle proprie origini, cominciando a domandarsi se, come e quando avrebbe dovuto rivelare al mondo i propri poteri e come avrebbe dovuto usarli. Ma come a dare risposta ad ogni suo dubbio, il generale Zod, sopravvissuto alla distruzione di Krypton, raggiungerà la Terra minacciando di annientarla se Kal-El non si fosse esposto e non l’avesse affrontato. Comincerà così una guerra tra super uomini, tra malvagità a bontà, intrecciando sacrificio, rabbia e amore.

Henry Cavill (Clark Kent) diventa il quarto attore a vestire i panni di Superman al cinema, dopo George Reeves, Christopher Reeve e Brandon Routh. Nato sull’isola di Jersey, Cavill è il primo attore britannico e non statunitense a ricoprire questo ruolo. Ad interpretare Jor-El troviamo invece il colosso del cinema Russel Crowe: per la parte del padre naturale di Kal erano stati contattati, prima di Crowe, altre grandi stelle del cinema, tra cui Sean Penn. Nel cast appaiono inoltre Kevin Costner (Jonathan Kent), Diane Lane (Martha Kent) e Laurence Fishburne (Perry Withe). La regia di Snyder appare invece un po’ discontinua e talvolta leggermente confusa, ma trova comunque il modo di scorrere senza gravi intoppi, supportata anche dagli straordinari effetti speciali, tanto buoni da ricordare quasi i meravigliosi lavori dei maghi degli effetti speciali e visivi del nostro tempo, i fratelli Strause (Titanic, The day after tomorrow, Avatar). L’uomo d’acciaio lascia lo spettatore soddisfatto e, verso la fine, anche vagamente divertito, mettendo però una piccola pulce nell’orecchio: ci sarà un sequel?

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