Cultura

Racconto/ Vocazione

di Erica Gazzoldi

 

Distesa sul letto, guardava le bave di nebbia velarle la finestra. Sulla sua scrivania, indolentemente gettata, una copia della sua tesi: La questione omerica e la teoria di Parry-Lord. Un avanzo di gloria, rimasto dalla settimana precedente, come un ciuffo di cenere. Ma non l’avrebbe più lasciata. Quei mesi di lavoro le avevano tracciato un’impronta nell’anima.
Specializzazione, dottorato. E poi. Strano il potere di quelle due paroline. Opalescenti e un po’ inquietanti, simili a quella finestra sulle brume pavesi.
Letterati si nasce. Qualcosa di più di un’inclinazione e qualcosa di meno di un destino. Del resto, neppure in famiglia qualcuno aveva trovato da ridire. Era stato evidente per tutti ciò che lei sarebbe diventata –fin dal primo tema scolastico. Seguire il lògos, la ragione interna alla (propria) natura. Qualcuno l’avrebbe chiamato stoicismo.
Si rigirò. Il giorno prima, nel refettorio del collegio, una studentessa di medicina aveva raccontato con foga di una giovane ricercatrice, appena tornata dagli Stati Uniti. “Parla benissimo l’inglese, ma senza quell’accentaccio americano…” Si era dilungata sui suoi studi, sul suo successo. “Là le affidano un laboratorio… Anche se ha dovuto staccarsi da tutti, dalla sua famiglia. Non è nemmeno sposata.”
Chissà se era così per tutti quelli che avevano trovato la loro America. Sembrava che nessuno potesse ottenerne più d’una alla volta. Anche il nonno di una sua amica era arrivato fin laggiù –ma non per un laboratorio.
Quanto a lei, non cercava Americhe. Procedeva per tracce, con un intuito che aveva qualcosa dell’intelligenza animale. Forse, lo stesso che le suggeriva di non pensare, di abbandonare quella dorata zavorra dell’essere umano.
Gettar le lettere al vento. Impazzire.
E, intanto, pensava. Pensava sulle note roche di Fabrizio De André, compitamente svolte dal suo lettore CD.

Sono stanca della guerra ormai,
al lavoro di un tempo tornerei,
a un vestito da sposa o a qualcosa di bianco,
per nascondere questa mia vocazione al trionfo ed al pianto… (*)

(*) Da: Cohen, De André / De André, Giovanna d’Arco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *