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Quando il rock femminile gioca in casa: la Gianna nazionale

[Foto da www.ilmattino.it]

Nell’anno in cui l’Italia non partecipa ai Mondiali di calcio, ripensando alla coinvolgente melodia di “Estate Italiana”, ammettiamolo, sentiamo nostalgia delle emozioni che, anche i meno appassionati, provano quando si parla della squadra del proprio Paese. Ancora oggi, a ventotto anni di distanza, mette i brividi rivedere nel videoclip una giovane e scapestrata Gianna Nannini, alternata a un più poetico Edoardo Bennato.
Le “Notti Magiche” del mese in corso, invece, hanno come protagonista una Gianna impegnata come è nel suo stile, ma in parte infortunata, poiché l’aver superato la sessantina non è per lei di certo motivo di compostezza. Durante il concerto a Genova, un caduta le ha immobilizzato la gamba per un periodo durante il quale, però, si è rifiutata di interrompere la scia di appuntamenti in programma. Nelle radio impazza il ritornello di “Fenomenale”, titolo del suo ultimo album, nonché tour che, di fatto, rispecchia il suo carattere energico e pronto a nuove sfide. Perché Gianna ne ha superate davvero tante e quella maschera di aggressività che, talvolta, mostra si scioglie al solo parlare della tanto desiderata figlia Penelope, data alla luce il 26 novembre 2010, dopo tante chiacchiere e critiche. Gianna ha sempre voluto amare e più volte ha affermato che “poco le importa se l’anima gemella sia maschile o femminile, conta, invece, quanto e come si condivide l’amore”.
Ripercorrendo la sua carriera discografica, numerosi sono i testi famosi e spesso ricordati, ma altrettanti sono quelli che non hanno conosciuto la meritata fama. Nei suoi versi si evince, sin dagli inizi, quel desiderio di rivalsa contro la società del progresso che a quei tempi in Italia si sviluppava con lentezza.

Senese di origini, Gianna nasce il 15 giugno 1954 e, sin dalla più tenera età, compie progressi a livello musicale, grazie anche al sostegno di una famiglia abbiente alle spalle che privilegia l’importanza della cultura e appoggia ogni sua inclinazione. A Milano consacra il suo essere artista e raggiunge l’apice con il brano “America”, pezzo forte dell’album “California”. Il pubblico italiano verrà attratto in un secondo momento con “Fotoromanza”. Dal testo e video travolgente, la canzone si posiziona stabile in classifica per due mesi dopo i quaranta concerti tenuti per l’intera penisola. Con la medesima, Gianna vince l’edizione del Festivalbar di quell’anno, 1984 e, ancora oggi, questo amore è un gelato al veleno rimane una delle frasi più gettonate tra i giovani, perché sempre attuale.
Nonostante il look androgino che crea confusione tra i più curiosi, le prime canzoni hanno un sapore altamente femminile, come “I Maschi” o, la hit evergreen, “Bello e impossibile”. “Ragazzo D’Europa”, invece, è un inno ai giovani degli anni Ottanta che invita a staccare dalla routine e partire con uno zaino in spalla alla scoperta di se stessi. Dopo un periodo in cui è meno presente a livello mediatico, la rocker torna cresciuta e con stile più ricercato, oltre al desiderio di diventare madre. E l’anno successivo esce il pezzo che aveva scritto quando portava la bimba in grembo, “Ogni Tanto”, in cui descrive le emozioni che sono una donna in attesa può provare.

Una forte personalità la sua che la portò a compiere anche gesti plateali come quello del 4 luglio 1995 su uno dei balconi appartenenti all’edificio dell’ambasciata francese in Piazza Farnese, a Roma, per esprimere il proprio disappunto sulla ripresa di attività nucleari nell’atollo di Mururoa. Il suo manager le aveva suggerito di evitare una presa di posizione così netta di fronte alla scelta del Presidente Chirac, in quanto il popolo francese amava la cantante che in Francia aveva appena venduto seicentomila copie. Il rischio di inimicarsi la comunità, molto legata al proprio Capo di Stato, infatti, era elevato; tuttavia, come è nel suo stile, Gianna non si nascose. E tanti sono anche i gesti solidali che negli anni ha compiuto nella speranza di poter aiutare chi ne ha bisogno. Uno tra i tanti, la partecipazione al concerto benefico “Amiche per l’Abruzzo”, il 21 giugno 2009, il cui ricavato è stato devoluto alle vittime del terremoto avvenuto poche settimane prima.

Come è evidente, Gianna è un ciclone di novità con quel pizzico di follia che non guasta mai e che l’accompagnerà sempre, anche nei prossimi anni e nelle prossime canzoni rendendola una delle cantanti più amate in assoluto dagli italiani, un simbolo nazionale.

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