Musica

A qualcuno piace Endrigo

Che cos’è? C’è nell’aria qualcosa di freddo che inverno non è: è il nuovo disco della Nannini che, fra le tante canzoni proposte, (tra)veste di “rock”, sporca con la sua voce e la sua interpretazione (nell’accezione negativa del verbo) un brano meraviglioso del 1969, lo gela. Benché sia per me Endrigo (3)amarissimo trovare come primo risultato sui motori di ricerca “Lontano dagli occhi – Gianna Nannini”, non starò qui a perderci troppo tempo, indugiando sulle mie perplessità. Mi ha irritato, ma questa sua cover, che lancia l’album Hitalia (che a braccetto con Eataly, Vinitaly e Minitalia esaurisce ogni altra combinazione, con tragica disperazione dei giocatori di parole), sta avendo un successo notevole ed è oramai su tutte le principali frequenze radiofoniche. La canzone, come spero sappiate, è stata cantata nel Sanremo del 1969 dal maestro Sergio Endrigo, classificandosi al secondo posto (quell’anno vinse Zingara, ndr). Le parole, immense nella loro semplicità, e la musica che indossano, descrivono quel Endrigo (2)dolore così stretto al cuore di chi ha perso la persona amata, la donna amata, mentre gli amici che cercano di sollevarti il morale, tagliano corto, un po’ seccati dalla condizione apatica in cui si è piombati. La disperazione, per pietà, diventa rassegnazione, e quella lontananza (dagli occhi e dal cuore) è tanto logorante da cancellare persino il suo sorriso. A Gianna Nannini si deve il merito di essere riuscita laddove il buon vecchio Marco Castoldi aveva fallito: l’ovazione e l’ampio consenso di pubblico. Nel 2009 Morgan aveva pubblicato il primo volume di “Italian Songbook” e aveva proposto la sua versione (che tuttavia sfiora ogni tanto le atmosfere della musica da lounge bar), dimostrando le sue ampie conoscenze sul cantautorato italiano. Il suo è stato un tentativo apprezzabile, seguito e anticipato dalle performance che nei concerti e in alcune serate di X-Factor ha regalato agli uditori, ma nulla in confronto alla fama della Nannini. Due cantanti hanno deciso di portare una loro versione del brano alla luce del 2000, forse un po’ troppo abbagliante per cogliere tutte quelle ombre che solo Endrigo riusciva a dare a questa canzone. Se uno o due artisti, chi più chi meno ascoltato, sono tornati a quel testo e a quella melodia, non scordiamoci che tutto è iniziato molti anni fa dalle parole di Sergio Bardotti e dalla musica di Sergio Endrigo: per uno che torna e ti porta una rosa, mille si sono scordati di te.

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