Sport

purchè sia (cas)sano!

 

di Simone Lo Giudice

 

Questa volta hai fatto sul serio. Ti sei concesso una piccola grande eccezione, una cosa molto seria in un mare di cassanate. Te la sei giocata in tre mosse: una gita a Roma, il viaggio di ritorno in aereo, un cuore in disordine. Le voci sono girate a vuoto per qualche giorno, ma oggi si sono smarcate dall’incertezza: sofferenza cerebrale su base ischemica, dovuta alla presenza di un forame ovale cardiaco interatriale. Hai fatto le cose in grande, come sempre. Anche stavolta è una questione di cuore, di quel cuore che ti ha fatto rimbalzare spesso tra buoni propositi puntualmente disattesi. Bari, Roma, Madrid, Genova, Milano: cinque storie diverse, tutte vissute con la spensieratezza dell’eterno Peter Pan, tutto preso dalla sua isola che non c’è. Diventare papà ti è sicuramente servito, in fondo ti ha fatto capire che non si può essere ragazzi per sempre. Stavolta non sei riuscito a dribblare la malattia, niente da fare. Ti toccherà diventare uomo. Ne uscirai sicuramente fortificato, probabilmente diverso. Ma prima di tutto venga recuperato l’uomo, il marito, il padre. E poi penseremo all’atleta. Il suo ritorno è possibile, che ci manca è una certezza. Con la sua smorfia irriverente, il suo occhio sveglio, il suo piede intelligente. In bocca al lupo, Antò! Chi ama questo sport ti aspetta, ti rivuole presto in campo… purchè sia (cas)sano!

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