Scienza

Profilo sporco? Ci pensa FaceWash

di Alessio Labanca

La prima cosa che si pensa in questi casi è sempre: “Come ho fatto a non pensarci prima?”. Le trovate più utili spesso nascono da una banalissima considerazione: qualcosa da nascondere? Mettiamola sotto il tappeto, o meglio, smaterializzamola.

La questione riguarda ancora una volta Facebook (e la “coscienza privata” di cui parlavo nel precedente articolo sul rapporto social network/privacy): foto troppo imbarazzanti, status troppo banali, commenti di una fase adolescenziale di cui andare poco fieri? Non c’è problema: ad occultare tutto ci penserà FaceWash, una web app da poco sviluppata da tre ragazzi americani (Camden Fullmer, Daniel Gur e David Steinberg). In realtà la cosa si può “tranquillamente” gestire da sé, impostando filtri su chi può visualizzare determinati contenuti, quali contenuti nascondere del tutto, ma… Perché impazzire dietro a mille menù e checkbox quando si può ridurre tutto ad un gesto semplice come lavarsi la faccia?
Si accede al sito e ci si registra (gratis), si concedono i diritti per accedere ai nostri dati e si inserisce una serie di parole da una lista di parole “poco gradevoli”. L’app fa tutto da sé, elencandovi tutto ciò che può essere incriminato e lasciando a voi la possibilità di cancellare parti del vostro passato social, pronti così per accettare la richiesta d’amicizia del vostro nuovo capo o di un fratello minore che ancora crede alla storia del polline e delle api.
Lo sviluppo del software è ancora in fase beta, gli ideatori hanno infatti annunciato che presto sarà possibile effettuare ricerche più mirate e anche in altre lingue (al momento l’unica lingua supportata è quella inglese) e, sorpresa, pare arriverà anche per Twitter.

Una damnatio memoriae auto-inflitta? Non proprio, ma – come dicono i creatori sulla home page del loro sito – in quattro anni di college possono succedere molte cose, e Internet non dimentica mai. Provate a far scomparire dalla rete una vostra foto pubblicata su un qualsiasi sito: è praticamente impossibile. Chiunque potrebbe aver copiato e salvato il file, chiunque potrebbe far comparire e scomparire determinati ricordi quando meno ve l’aspettate.

Insomma: il servizio offerto dalla web app è di indubbia utilità, ma ha ovviamente grandi limitazioni. Ciò che finisce in Internet, continuerà a restarvi per sempre; il diritto all’oblio sul Web è praticamente un’utopia.

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