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Primo non prenderle, nel caso darle: il Pavia torna a vincere

di Fabio Muzzio

“Squadra che pareggia non si cambia”. Questo il commento di un “amis” allo stadio all’ingresso in campo del Pavia. Ironia, talvolta mista allo sconforto, serpeggiano spesso nell’animo dei tifosi azzurri. E non potrebbe essere diversamente.

Alla fine, invece, tutti esultanti sullo stile del “Non ci posso credere”, come il Rolando di Aldo Baglio. E non potrebbe essere diversamente.

Il Pavia, sì, ma lo sapete già è tornato a vincere. E non solo. Ha scavalcato il Foligno e sarebbe l’ultima squadra ammessa i play off. Almeno per una settimana si “sogna”. Ma non sarà troppo per i nostri provatissimi animi sportivi? Un doppio risultato così altro che iniezione di ricostituente!

Considerazioni a parte, capitan Carotti e compagni vincono meritatamente contro la Spal e ottengono la seconda vittoria in questo disgraziatissimo campionato. E lo fanno con merito, perché hanno avuto più occasioni e più voglia di ottenere i tre punti dei ferraresi guidati in panchina dall’ex centrocampista azzurro Vecchi.

La vittoria porta con sé non solo il salto in classifica, ma alcuni spunti che fanno ben sperare: Roselli non solo si è dimostrato pragmatico con l’obiettivo del “primo non prenderle”, ma ha trovato l’assetto a una squadra che, partita dopo partita, sembra addirittura in crescita; sui nuovi innesti, poi, che sembrano essere riusciti a dare un’altra fisionomia all’organico l’abbiamo già notato e a questo aggiungiamo che Cesca, finalmente, è andato in gol, con un gesto tecnico di ottima fattura; osserviamo il fatto che la squadra ci ha creduto fino alla fine ed è stata premiata. E ci vogliamo pure mettere che non si è preso gol. Si sorride al Fortunati, almeno per una volta. E non potrebbe essere diversamente.

La partita si è ravvivata soprattutto nel finale, quando il fiato è calato da entrambe le parti, complice un primo caldo inatteso e taglia gambe che ha reso più difficile gestire i capovolgimenti di fronte. Qualcuno direbbe “sono saltati gli schemi”, un arguto “amis” dal seggiolino a fianco ha commentato: “perché ci sono gli schemi?”.

Detto questo onore al migliore in campo, il portiere ospite Capecchi, autore di almeno tre interventi determinanti prima della resa, tra cui quello su una rovesciata da applausi di Falco. Un bravo complessivo a tutti gli azzurri e in particolare proprio a Pippo apparso molto positivo e ispirato per tutta la gara, tanto da aver imbeccato Cesca per la segnatura decisiva: da quando non è più esiliato in fascia, ma inserito nel fulcro del gioco, il tarantino rende molto di più. E non potrebbe essere diversamente.

Le vittorie non fanno solo morale, ma in questo momento tanta classifica: sotto con il Viareggio, quindi, uscito vincitore da Monza e non è difficile immaginare con il morale alle stelle.

Crederci ragazzi! E non potrebbe essere diversamente.

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