IntervisteUniversità

Presidio in Università per il corso di Geografia – l’intervista ai rappresentanti

Questo pomeriggio, nel cortile del Rettorato dell’Università, si è tenuto un presidio del Coordinamento per il Diritto allo Studio volto a chiedere delle risposte in merito alle modalità poco chiare del corso e dell’esame di Geografia, tenuto dalla prof.ssa Candura e parte integrante del piano di studi della triennale in Lettere del Dipartimento di Studi Umanistici. Abbiamo rivolto alcune domande a Federico Melchionna, senatore accademico dell’Università, e a Ludovica Boschiero, segretario del Coordinamento per il Diritto allo Studio e membro del Consiglio di Amministrazione, in merito alla manifestazione.

Per cosa state manifestando oggi e che cosa è stato fatto sino ad ora?

Federico: “La situazione è che da tre anni c’è un problema con l’esame di Geografia; ovvero non è chiaro quali siano le modalità per passare questo esame. Sono due anni e mezzo che il Coordinamento per il Diritto allo Studio tenta di ottenere un accesso agli atti per visionare gli esami, e questo è stato permesso solamente quest’anno.”

Ludovica: “Il 14 settembre abbiamo fatto un accesso agli atti, abbiamo visionato tutti gli esami degli ultimi due anni, quindi degli anni accademici 2016-2017 e 2017-2018. Dopo questo accesso agli atti abbiamo notato delle irregolarità, in particolare su determinati appelli, e da queste irregolarità abbiamo creato una mozione che abbiamo presentato la scorsa settimana in Senato Accademico. La mozione è stata rifiutata dallo stesso rettore, e quindi oggi, in concomitanza con la seduta del Senato Accademico, prevista per le due e mezza, abbiamo fatto questo sit in, allo scopo di fare un po’ di pressione sia sul Dipartimento sia sugli organi maggiori affinché si mobilitino per risolvere questa questione.”

Quali sono le irregolarità che avete riscontrato?

Ludovica: “Le irregolarità riguardano in particolare le modalità dell’esame poco chiare, l’utilizzo di pagine Facebook e non di canali ufficiali – quali Kiro o la mailing list ufficiale dell’Università –,  problemi sugli appelli – abbiamo notato, ad esempio, dopo l’accesso agli atti, che ci sono degli studenti che non risultano essersi iscritti agli esami ma risultano averlo passato –, e poi anche sul bando del tutorato di quest’anno, sul quale c’era un criterio per il quale per poter accedere al bando di tutorato lo studente doveva esser già stato tutor l’anno scorso, un criterio molto esclusivo che poteva far riferimento a una sola persona.”

Federico: “Significativo è ad esempio il caso dell’appello del 4 luglio 2018: dall’accesso agli atti è emerso che la stragrande maggioranza delle persone iscritte all’esame normalmente sulla piattaforma dell’Università fino a quarantotto ore prima dell’appello ha bocciato l’esame o ha preso votazioni che non superano il 20, con rare eccezioni, mentre vi sono una trentina di studenti che sono stati iscritti all’appello il 14 luglio, ovvero dieci giorni dopo l’esame, e dei quali le votazioni si muovono tutte tra il 28 e il 30 e lode.”

Come pensate che sia andata oggi?

Ludovica: “Io sono abbastanza soddisfatta di come è andato il presidio, sono stata contenta in particolare di aver visto una partecipazione maggiore di quanto non mi aspettassi e soprattutto di aver visto arrivare studenti non solo appartenenti al Dipartimento di Studi Umanistici, ma anche provenienti da altri Dipartimenti, questo significa che comunque quando si pone l’attenzione su delle questioni che violano i diritti degli studenti si riesce ancora a creare un forte spirito di solidarietà. Durante il sit in gli studenti sono inoltre riusciti a fare una piccola assemblea con i rappresentanti, la quale ha permesso sia ai rappresentanti di aggiornarli sulle cose fatte negli ultimi mesi – sia in Dipartimento sia negli organi maggiori – sia agli studenti di porre alcune domande sulle azioni che vogliamo intraprendere nel futuro.”

Quali sono i vostri prossimi passi e cosa chiedete che venga fatto?

Ludovica: “Noi speriamo di riuscire ad ottenere delle risposte e sicuramente, nei prossimi giorni, non appena saremo magari anche contattati sia dal Dipartimento sia dagli organi maggiori, aggiorneremo gli studenti sui prossimi passi che vorremmo compiere. Aspettiamo nel frattempo anche che lo stesso Dipartimento si mobiliti per risolvere celermente almeno le questioni più urgenti di tipo organizzativo e gestionale, quali ad esempio rendere più chiare le modalità dell’esame sulla pagina personale della professoressa e l’utilizzo dei canali ufficiali dell’Università per le comunicazioni relative al corso. Speriamo inoltre che la questione possa risolversi nel più breve tempo possibile, preferibilmente prima della sessione invernale.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *