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Pitti Immagine Uomo 93: la moda maschile in scena a Firenze

In questi giorni è calato il sipario sulla 93esima edizione di Pitti Immagine Uomo, ovvero una delle più importanti manifestazioni al mondo circa il “pronto moda maschile”, cioè i capi d’abbigliamento e i prodotti finiti per la stagione successiva. L’evento, che solitamente si svolge nella cornice della Fortezza da Basso di Firenze e anticipa la settimana della moda di Milano, vede due separate edizioni nello stesso anno, quella di gennaio, dedicata alla stagione invernale dell’anno successivo, e quella di giugno, pensata invece per la stagione estiva.

L’edizione numero 93 conferma, ancora una volta, come il mondo dell’alta moda non conosca4 crisi. Infatti, durante i quattro giorni di manifestazione (9-12 gennaio) ben 25.000 buyers, provenienti da ogni parte del mondo, sono giunti a Firenze per poter restare aggiornati sulle nuove tendenze in fatto di abbigliamento maschile. Inoltre, dei 1244 brands che hanno messo in mostra le loro creazioni, 257 erano new entry a Pitti, a conferma del fatto che il settore è in continua crescita. L’attenzione dedicata dagli organizzatori di Pitti Immagine al mercato internazionale è confermata, invece, dai  541 marchi provenienti dall’estero e dai quasi 9.000 compratori stranieri, con una grande affluenza da Giappone, Germania e Spagna.

Nel padiglione centrale del complesso della Fortezza da Basso si sono celebrate soprattutto le eccellenze della moda italiana, con grandi nomi come Tagliatore e Cucinelli, a cui si sono affiancate  le collezioni di Corneliani, gradito ritorno a Pitti, e di Zegna, acme del connubio tra eleganza, ricerca e modernità. Non sono mancati anche i brand che rielaborano la tradizione sartoriale in chiave giovanile, puntando molto su colori e tagli inconsueti, come Gabriele Pasini  e LC23. Presente anche Borsalino che, in attesa di conoscere il suo futuro in seguito al dichiarato fallimento dopo 160 anni di attività, ha rappresentato, anche quest’anno, uno dei vertici dell’artigianalità made in Italy.

Pitti Uomo, come già succede da qualche anno, ha prestato attenzione anche al mondo dello streetwear. Un intero padiglione è stato infatti dedicato alla athleisure, catomico 2ioè quel trend che vede capi sportivi, come leggings e felpe, usati come abbigliamento per tutti i giorni. Tra i guest designers di quest’anno, erano presenti, inoltre, Jun Takahashi e Takahiro Miyashita, che hanno mostrato le collezioni, rispettivamente, di UNDERCOVERTakahiroMiyashitaTheSoloist, brands leader nel mondo street e caratterizzati dallo stile definito “post-atomico”.

Anche il magazine di streetwear e arte o32c, infine, ha presentato la sua prima collezione, giovedì 11, in Palazzo Medici Riccardi.

Le proposte che ci giungono per la stagione invernale 2018/19, quindi, sono davvero moltissime. Si segnala in particolar modo il ritorno del velluto, sia mille righe che a coste larghe, usato anche per completi e giacche. Marrone, il colore su tutti, ma non è mancato anche chi ha proposto una tonalità sabbia o il bianco.

Il prossimo anno a distinguere un capo classico da uno più eccentrico, invece, parstreete saranno i tessuti. Si potrà esibire infatti un gusto per la fantasia geometrica colorata, come nei pantaloni presentati da Berwich, o un’attenzione spasmodica per la qualità e la ricerca, come suggerisce Allegri, con i suoi impermeabili ultrasottili. Per quanto riguarda gli accessori, viene confermato un trend che pare aver preso piede in questi anni, ovvero la borsa da uomo. Rigorosamente in pelle e dalle linee pulite, sembra stia diventando sempre più un must have, per sostituire un non sempre elegante zaino e le spesso austere ventiquattrore.

Dopo aver fornito così tanti spunti su cui costruire il proprio guardaroba per la prossima stagione invernale, anche questa edizione va in archivio, lasciando spazio alle grandi sfilate milanesi e rinnovando l’invito per giugno, con la manifestazione numero 94.

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